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Zac: «Col Benfica sarà dura» Ridotta la squalifica a Recoba

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«Affrontiamo una società gloriosa - ha detto Zaccheroni - una squadra che ha fatto la storia. Si tratta di una sfida stimolante. Il loro allenatore è Josè Antonio Camacho, le sue squadre le conosciamo: sono squadre di grande temperamento». Camacho, ex commissario tecnico della Spagna ai campionati del Mondo di Giappone e Corea del Sud, è da quest'anno alla guida del Benfica, terzo nel campionato portoghese dopo 24 giornate con 48 punti, a 14 lunghezze dal Porto capolista. L'unico precedente fra Inter e Benfica risale alla finale di Coppa Campioni della stagione 1964-65. I nerazzurri diventarono campioni d'Europa per la seconda volta consecutiva, battendo al Meazza di Milano i portoghesi per 1-0 grazie alla rete di Jair. E in quella squadra giocava l'attuale presidente Facchetti: «Per noi interisti il Benfica vuol dire Coppa dei Campioni, la seconda che abbiamo vinto, nel 1965, a San Siro, davanti ai nostri tifosi. Una notte indimenticabile, bellissima, una partita dura su un terreno quasi impossibile, un avversario che allora era veramente difficile da battere, ma noi arrivavamo dalla semifinale leggendaria con il Liverpool, eravamo davvero caricati». L'andata è stata spostata e quindi si giocherà a Lisbona, ritorno a San Siro (11-25 marzo). Inoltre ancora non si conosce l'entità della squalifica di Vieri, espulso l'altra sera: certo un turno, si spera che lo stop non sia più lungo. È stata ridotta di un turno (da due a uno) la squalifica di Recoba in campionato e pertanto il Chino salterà la sfida con la Roma. Niente da fare per Stankovic (due turni) anche se la società nerazzurra tenterà la strada del ricorso alla Caf. Intanto Recoba, dispiaciuto per non aver visto azzerato il suo stop, descrive il momento dell'Inter: «È un periodo così. Abbiamo ottenuto la qualificazione come potevamo, non di più. Spesso i risultati non ci hanno aiutato e le partite non sono andate come meritavamo. Meno male che ieri non ci è capitato niente». «Non so se si riparte da questa qualificazione», ha aggiunto Recoba che pensa «ai prossimi due mesi come a qualcosa di importante per tutti». È servito il ritiro? «A nessuno piace il ritiro - ha risposto Recoba - ma siamo stati un po' di più insieme, anche se stiamo comunque tutti i giorni insieme. È servito per la qualificazione, direi solo per quella». Il risentimento muscolare alla coscia destra che lo ha costretto a saltare la gara in Europa infatti sembra essere passato: «Sto bene - ha detto il Chino - sabato sono scivolato e ho sentito un dolore all'adduttore, quindi non era il caso di rischiare ieri. Ma se succederà quello che penso succederà, domenica potrò essere in campo. E speriamo di fare bene».

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