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Boom Lazio, s'avvicina l'ora della verità Voci sull'ingresso di Bertarelli con due partners. Longo: aspettiamo comunicazioni ufficiali

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Tra i tifosi, in Borsa, la Lazio veleggia verso il futuro con un carico di ottimismo. L'incessante tam-tam di sussurri e grida sul possibile coinvolgimento di un nuovo azionista ha trasferito l'euforia, comprensibile, direttamente a Piazza Affari. Dove il titolo biancoceleste ha dominato la scena, toccando un +18,60%, con un controvalore di oltre 5 milioni di euro. Insomma, solo ieri è passato di mano poco meno del 10% del capitale biancoceleste. Cifre da brivido, per una società che solo fino a martedì faceva registrare una perdita inarrestabile. E invece nell'ambiente, anche borsistico, s'intende, c'è la sensazione che qualcosa stia per accadere. Di grande, di importante. Legato chiaramente all'ingresso di Ernesto Bertarelli, patron della Serono, uomo-Alinghi, l'uomo dei sogni, tanto per sintetizzare il fiume di parole dette e pensate dalla gente laziale in quell'incredibile rincorrersi di sensazioni via-etere. L'interesse di Bertarelli, registrato prima di Natale, è reale. L'imprenditore ha congelato, accelerato, poi temporeggiato: ora sembra pronto a entrare in scena. Davvero. Con due partners legati al mondo alberghiero (da cui parte l'idea del mega-polo a Formello, con tanto di centro benessere, centro congressi, albergo e possibile eliporto), che hanno solo legami sinergici con la struttura del Midas e Jolly, che ieri ha smentito di aver acquisito azioni del club. L'altro legame, quello tra Bertarelli e i due partners romagnoli (che si appoggiano al Monte dei Paschi di Siena), è molto più complice e sottile: certamente il progetto ora va avanti, al momento, senza incrociare il raggio d'azione di Capitalia. Dieci giorni fa un emissario dell'armatore di Alinghi ha avuto un contatto, informale, con l'attuale management: non si è parlato di passaggio di consegne. Bertarelli, che fa leva sul rapporto a doppio filo con l'Ubs (ed è l'uomo forte della cordata svizzero-romagnola), non ha gradito che ai suoi rappresentanti non sia stata concessa audizione. Ora sta studiando i dettagli del piano: i tifosi vivono in attesa, con la speranza che l'uomo-Alinghi tagli il traguardo al più presto. L'intenzione è quella di un ingresso «soft» (poco meno del 4%) per certificare bilanci e situazione pregressa prima di calare l'asso decisivo. In attesa di comunicazioni della Consob, perché qualcuno avrebbe rastrellato azioni (e non da oggi) e sarebbe lì, pronto a rivelarsi. Longo minimizza: «Aspettiamo eventuali comunicazioni, non sappiamo nulla». Silenzio anche sul fronte olandese (Abn). Intanto gli Irriducibili presenteranno oggi alla società (incontro con Masoni) il piano per l'azionariato popolare da 130 milioni, diviso in tre fasce. E si lavora per cercare una nuova intesa con i giocatori in merito alle cinque mensilità arretrate da convertire in azioni. Anche se tutti i riflettori sono puntati sul futuro.

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