ANDREOTTI
Anche perchè so che non ci sono altre offerte in corso. Io non ho nessuna perplessità sul fatto che i russi comprino la Roma. Non siamo più ai tempi di Totò, che diceva "Russo bianco, russo democristiano, sempre Russo è!"». È quanto afferma Giulio Andreotti in un'intervista a Sky Tg2. «Oggi non ci sono più i sovietici, e anche don Bosco, che temeva di vedere i cosacchi abbeverarsi nelle fontane della basilica di san Pietro, sarebbe contento di vedere la Roma in mano ai russi, se questa è la sua unica possibilità di salvezza. Del resto, Gorbaciov è già passato per il Vaticano. Certo, suscita curiosità -aggiunge Andreotti- come questi russi abbiano fatto tutti quei quattrini in così poco tempo, ma in questo momento non mi interessa scoprirlo. L'importante è che si esca dalle secche. Perchè non è vero che Mal Comune mezzo gaudio: in questo caso, Mal Comune rende più difficile trovare soluzioni!». «Della Roma ai russi non ho mai avuto occasione di parlare nè con Letta nè con Berlusconi come qualcuno ha detto. Il nostro è un mestiere diverso. Berlusconi oggi ha smentito di aver parlato con Putin della Roma? In questa vicenda — spiega Andreotti — non bisogna mischiare la politica ma far quadrare i conti».