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Ue, spalmaperdite ok solo con modifiche

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È questa, secondo quanto riferito da fonti concordanti, la linea che gli uomini di Monti intendono mantenere nei negoziati con le autorità italiane sul contestato decreto. «Gli eventuali vantaggi fiscali possono essere facilmente neutralizzati», hanno spiegato le fonti sottolineando che «è sufficiente non riconoscere ai fini fiscali gli effetti del provvedimento». Sul decreto, che consente alle squadre di calcio di spalmare su dieci anni le perdite dovute alla svalutazione del parco giocatori, la Commissione europea ha avviato due procedure: la prima, di Monti, per sospetta violazione delle norme comunitarie sugli aiuti di Stato; la seconda per presunta contrarietà alle direttive Ue in materia di contabilità societaria. Le due procedure, hanno sottolineato fonti vicine al caso, «possono essere agevolmente tenute separate». In sostanza, per archiviare quella aperta da Monti, «è necessario che il decreto non abbia conseguenze di carattere fiscale» sui club di serie A e B e per farlo, hanno spiegato le fonti, «è sufficiente continuare a calcolare l'ammontare dell'imponibile sulla base delle norme in vigore prima dell'introduzione del decreto». Per il momento però dall'Italia non sono emerse indicazioni chiare sulla volontà del governo di modificare il provvedimento. «Se tecnicamente risultasse che ci sono dei vantaggi fiscali indebiti provvederemo a correggere il provvedimento», aveva detto il ministro Buttiglione.

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