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Undici anni giallorossi del presidente Sensi

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Nel 1961, poi, Franco Sensi (nato il 29-7-1926) fa già parte dell'A.S.Roma come vicepresidente della gestione di Anacleto Gianni, ma ne esce durante quella di Marini Dettina. La Roma, però, gli sta nel cuore e lui non se ne distacca mai definitivamente. Per questo, quando nel maggio 1993 il club attraversa una pesante crisi economica, entra in scena per salvarla insieme a Pietro Mezzaroma. Ma il duopolio si scioglie presto e sei mesi dopo, l'8 novembre 1993, Sensi diventa il padrone unico del club giallorosso e il suo diciannovesimo presidente. Intanto la squadra è affidata ad un romano verace come lui: Carletto Mazzone. Nonostante la maturazione di Totti la squadra stenta e dopo un settimo e due quinti posti il presidente decide di cambiare allenatore. Prende l'argentino Bianchi. Il campionato 1996-97 è una sofferenza, la Roma si salva a fine stagione dopo l'avvicendamento tecnico tra Bianchi e il duo Liedholm-Sella. Sensi decide di dare una sterzata alla squadra e con un colpo ad effetto in panchina chiama l'ex laziale Zeman. Konsel, Cafu, P.Sergio e Zago sono acquisti importanti. Nel luglio 1998, però, il tecnico lancia la sua crociata al doping e il presidente non può che appoggiarlo. Le battaglie portano male alla Roma, che in campo subisce anche molte decisioni arbitrali controverse. I maligni dicono che il Palazzo sta presentando il conto e alla fine del torneo 1998-99 Sensi decide che è ora di cambiare di nuovo. A Roma arriva il migliore dei tecnici italiani, Fabio Capello e insieme a lui Montella (pagato 50 miliardi di vecchie lire) e, a gennaio, Nakata (altri 50 miliardi). Ma la Roma arriva solo sesta, mentre la Lazio vince lo scudetto. Allo smacco Sensi reagisce da vero capitolino, comprando Batistuta per 70 miliardi, Samuel per 40 ed Emerson. La Roma vola e a fine campionato celebra lo scudetto tanto desiderato e il trionfo del vecchio presidente. Ad agosto, poi, arriva anche la Supercoppa Italiana. Intanto la Roma ha strappato alla Juve il giovane italiano più bravo di tutti: Antonio Cassano, pagato 55 miliardi. Il secondo posto nel campionato 2001-02 ha il sapore della beffa, ma ormai la Roma è sempre lì, in pianta stabile tra le prime della classe. È questo il vero scudetto vinto da Franco Sensi nei suoi dieci anni e poco più alla guida della Roma. Fra. Bov.

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