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Gli azionisti si defilano E ora restano soltanto i tifosi

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Ieri è stata un'altra giornata di sofferenza per il titolo in Borsa senza che nessuno abbia cercato di evitare il crollo del 12,8% con sospensione per eccesso di ribasso. Un segnale inquietante sul futuro della società biancoceleste. Nonostante i gravi problemi che sta attraversando nell'ultimo periodo, Capitalia ha il dovere di offrire una ciambella di salvataggio alla Lazio. Serve un paracadute per arrestare l'emorragia di un titolo sempre più sensibile al disinteresse degli imprenditori di riferimento. Il silenzio delle banche (anche Bnl non parteciperà al consorzio di garanzia che i dirigenti stanno cercando di mettere in piedi) è preoccupante così come lo slittamento dell'aumento di capitale forse a metà di marzo. A questo punto c'è un'unica certezza: toccherà ai tifosi-azionisti intervenire per evitare il peggio, per non spegnere la passione della gente laziale. A meno che non intervenga lo stellone che da sempre protegge il club più antico di Roma nei momenti peggiori della sua storia e porti un principe azzurro, anzi biancazzurro. Lui. Sal.

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