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di TIZIANO CARMELLINI I SOLDI non sono un problema, i russi possono e vogliono spendere ...

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Il presidente giallorosso pretende di sapere cosa succederà alla società dopo l'eventuale cessione. Questa l'unica certezza al termine dell'ennesima giornata di febbrili contrattazioni al centro di Roma. Epicentro del movimento russo-capitolino è stato di nuovo lo studio legale Pavia e Ansaldo, dal quale a più riprese sono entrati e usciti gli avvocati giallorossi (in testa l'avvocato Di Giovanni legale che normalmente segue le operazioni petrolifere del presidente Sensi) e quelli del potente gruppo russo che fa capo al magnate Suleiman Kerimov. La presenza di un «armadio» russo con tanto di valigetta in pelle stile Kgb, che fugge a piedi e viene inseguito dai cronisti per le strade del centro storico della capitale, ha trasformato la vicenda in una sorta di spy-story de' noantri. Finale stile giallo anni sessanta, con l'insolito personaggio che si dissolve nel nulla a bordo di una Wolksvagen bianca, con valigetta e interprete al seguito. La trattativa comunque prosegue come ha confermato ieri pomeriggio l'avvocato dei russi Salvatore Trifirò, che prima di ripartire per Milano nella hall dell'hotel che lo ospitava (si tratta dell'albergo d'Inghilterra proprio di fronte a Palazzo Torlonia sede dello studio legale) ha dichiarato. «La trattativa c'è, ma siamo ancora in alto mare. È ancora un'esplorazione, cose evanescenti, ma stiamo lavorando». In mattinata, attorno alle 12, un uomo di fiducia della Roma aveva portato nello studio legale alcune cartelle contenenti documenti (sembra le famose fidejussioni) relativi alla situazione economica giallorossa. Da lì si è ricominciato a trattare. A questo punto la Roma, Consob o non Consob (tra l'altro titolo giallorosso ieri è stato sospeso per l'intera giornata), non ha potuto più smentire l'affare ma ha tenuto a specificare come «Roma 2000 srl, in qualità di azionista di maggioranza dell'As Roma Spa, precisa che vi è stato un unico incontro tra una rappresentante della famiglia Sensi e alcune persone che le sono state presentate come dirigenti della Nafta Moskva. In tale occasione, nessuna offerta è stata discussa in relazione alla compravendita della partecipazione detenuta dalla Roma 2000 srl nel capitale di As Roma Spa, nè è stata avviata alcuna negoziazione al riguardo. L'unica iniziativa intrapresa in proposito dalla Roma 2000 srl è stata quella di conferire ai propri legali un mandato esplorativo, al fine di verificare l'identità e la posizione di Nafta Moskva, che la stampa ha riportato come interessata all'acquisizione della propria partecipazione in As Roma Spa». E ancora: «Al momento nessuna concreta offerta formale è stata ricevuta e non vi è nessun accordo di alcun genere tra le due società, sia con riferimento ad un eventuale prezzo di cessione che ad un eventuale testo contrattuale. Infine, si precisa che non sussiste alcun collegamento tra il Cda dell'As Roma Spa, prevista nella giornata di domani (oggi, ndr), e tale circostanza». Probabile quindi che nel Cda di oggi previsto per le 15.30 negli uffici in via Aurelia di Sensi (ordine del giorno relazione semestrale e adempienze tecniche in vista delle licenze Uefa, ndr) il presidente giallorosso non dica nulla sulla vicenda dei russi: anche se c'è sempre la voce «varie ed eventuali» che potrebbe riservare sorprese ai consiglieri giallorossi. Una potrebbe essere proprio la convocazione dell'assemblea degli azionisti: in quella sede Sensi potrebbe allora ufficializzare l'eventuale cessione della Roma. «Non c'è ancora nero su bianco...» filtra tra le maglie serratissime dell'entourage giallorosso, mentre dalla capitale russa, sede della Nafta Moskva, da dove è partita tutta l'operazione, fanno sapere che «novità ci potrebbero essere già oggi». L'affare potrebbe dunque chiudersi in qualsiasi momento e forse i russi hanno già pronte le garanzie «tecniche» che Sensi chiede per vendere la società: ossia che la Roma resti la Roma.

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