di LUIGI SALOMONE IL PRESIDENTE Longo ha ultimato il dossier sugli errori arbitrali ...
Tutto questo mentre gli azionisti studiano se esiste la possibilità di portare Trefoloni in tribunale dopo la discutibile direzione del Bentegodi proprio come è successo in Spagna ai tifosi del Valencia. I tifosi infuriati Ancora una volta l'iniziativa è partita dai ragazzi degli Irriducibili. Durante la trasmissione radiofonica «La voce della Nord» si è studiato il modo migliore per protestare contro gli arbitri in generale e Trefoloni in particolarie. Domenica sera ci saranno televisioni collegate da tutto il mondo, oltre che settantamila spettatori, ecco perché si è pensato di non rimandare ma di proporre subito qualcosa di eclatante che potesse in qualche modo dare voce a una tifoseria vessata da troppo tempo dal Palazzo del calcio. Inoltre gli Irriducibili vorrebbero portare almeno 10.000 fischietti allo stadio ma non è certo che questo tipo di protesta sia attuata davvero. Quindi, curva vuota per cinque minuti con la speranza che anche il resto dello stadio segua il comportamento dei sostenitori da sempre più vicini alla squadra. I segnali sono incoraggianti, alla fine la maggior parte dell'Olimpico dovrebbe partecipare alla protesta contro Trefoloni e l'intera classe arbitrale colpevole di penalizzare la Lazio. Un'iniziativa che, per uno strano scherzo del destino, era già andata in scena il 16 gennaio del 2002 nei primi minuti di un altro Lazio-Milan, quella volta di Coppa Italia. Allora partecipò solo la curva e la protesta era contro i giocatori e Zaccheroni, stavolta riguarderà tutto l'Olimpico. Un silenzio assordante per cinque minuti, poi ci sarà il solito tifo per spingere la Lazio ad un'altra impresa contro il Milan. Longo aderisce subito Simpatica la presa di posizione del presidente Longo: «Per un tifoso è dura non vedere i primi minuti di una gara così importante, ma poco importa. Quella dei nostri supporters è una protesta civile, quindi aderiremo anche noi dirigenti, almeno il sottoscritto di sicuro. Anzi, pur di far capire quanto sono arrabbiato sarei disposto, seppur con una immane sofferenza, a vedere l'intera gara in televisione». Intanto De Mita ha voluto precisare la posizione del club: «Nessuno di noi pensa che esista un complotto contro la Lazio, né che ci sia malafede nei torti che abbiamo subìto da parte di arbitri e guardalinee ma è giusto farsi sentire. Chiediamo una maggiore attenzione da qui alla fine. Nessun favore, ovviamente, solo quello che ci meritiamo». Giannichedda chiude il caso Il mediano biancoceleste ha raccontato l'episodio decisivo di domenica scorsa senza alimentare le polemiche sugli arbitri: «Ci siamo accorti che il gol di Cesar era regolare rivedendo l'azione in televisione. Ci dispiace che la Lazio sia stata vittima di così tanti sbagli però i giocatori non devono farsi condizionare da questi eventi. Alla parte politica deve pensare la società,. La squadra deve restare concentrata per battere il Milan».