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di FABRIZIO MARCHETTI IL TITOLO biancoceleste crolla senza freni: solo ieri, a Piazza ...

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Scambiato il 2% del capitale sociale, l'anomalo andamento non è ancora motivato da spiegazioni ufficiali. Nessuna comunicazione dalla Consob, almeno al momento. Si parla di possibili dismissioni da parte degli attuali azionisti, più o meno grandi, in vista dell'ormai prossima ricapitalizzazione da 120 milioni per monetizzare e poi reinvestire nella ricapitalizzazione. Semplice ipotesi, certo, in attesa che il prospetto informativo prenda forma e contempli certezze assolute. Come quelle relative all'impegno di Ricucci e Ligresti: i due imprenditori non hanno ancora inviato comunicazioni alla società. Il club confida sempre nella possibilità che il tandem sottoscriva almeno il 20% dei 110 milioni ma l'ipotesi rischia di rimanere disattesa dagli eventi. Ligresti sta addirittura meditando di dimettersi dal consiglio di amministrazione perché assorbito da altri impegni. L'immobiliarista salvaguarderà almeno la sua quota, attualmente pari al 5,22%. Ricucci sembra orientato a perseguire la scalata in Bnl ma dovrebbe comunque confermare il proprio 3,2%. A oggi quindi i maggiori oneri gravano sulle spalle dei tifosi-azionisti e l'azionista «forte», almeno nelle proiezioni, sembra essere Merloni, destinato a convertire in azioni circa 8,5 milioni di interessi in pregressi vantati nei confronti del club biancoceleste. Capitalia, infine, sottoscriverà il 5,76%, versando nelle casse societarie circa 7 milioni. L'attesa riguarda semmai l'inserimento nel discorso di altri imprenditori, che lavorano nell'ombra per dare la scalata al club e fuori dall'orbita dell'istituto di credito guidato da Geronzi: sono ore decisive. Nei prossimi 15 giorni si provvederà anche a fissare il prezzo di emissione delle nuove azioni (valore nominale 0,60 euro). Fiducioso il diggì De Mita: «La Lazio è una società che ha una buona prospettiva, che ha un progetto per lo stadio e un bel bacino di utenza. Mi sembra una squadra allettante, se avessi i soldi io non scarterei a priori l'ipotesi di prenderla». Intanto si lavora sul piano-Baraldi. Il fiscalista incaricato dalla società sta vagliando le clausole inserite nella controproprosta firmata già da sei giocatori. La squadra aspetterà fino a giugno i 5 mesi convertiti in azioni: entro quella data, però, condizione imprescindibile, l'aumento di capitale dovrà toccare il tetto dei 100 milioni, altrimenti scatterà il pagamento cash. La fumata bianca è attesa in settimana. Vicino il rinnovo del contratto a Peruzzi: due anni a circa 600 mila euro a stagione, con bonus a rendimento (relativo ai gettoni di presenza). Ieri, a Formello, visita dello stato maggiore della Gea, anche per discutere del piano-Baraldi (tra i potenziali firmatari ci sono Oddo, Giannichedda e Liverani). Oggi, infine, Vittorio Trani, sacerdote francescano conventuale, cappellano di Regina Coeli vicino ai colori biancocelesti, presenterà alle 19, all'Associazione Marevivo, il suo ultimo libro «Tra il Serio e il Faceto», una rappresentazione di episodi realmente accaduti tratti dal suo quaderno di appunti: foto, testi e disegni sono stati assemblati con l'ausilio dei detenuti di Regina Coeli.

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