La squadra di Kirwan resiste a lungo alla forza d'urto dei transalpini ma in attacco non graffia. Bene Persico Tra due settimane la sfida alla Scozia

000spettatori che quando ha visto i suoi beniamini in difficoltà nel superare il muro difensivo azzurro si è lasciato andare a qualche fischio di troppo. Merito dell'Italia (attuale forza numero 12 al mondo) che dopo questi ottanta minuti sembra aver ridotto la distanza dalla Francia (quarta nel ranking internazionale). Al di là del risultato troppo pesante per quanto si è visto sul rettangolo di gioco, è da elogiare la prestazione degli azzurri che si sono superati giocando un'intera partita in difesa e placcando davvero l'impossibile. Kirwan alla vigilia aveva chiesto di colmare il gap tra l'Italia e le grandi. Un passo avanti c'è stato, soprattutto rispetto alla partita di domenica scorsa dove la potenza degli inglesi è stata più schiacciante. Invece ora gli azzurri hanno mostrato gli artigli, aggredendo la Francia e restando in partita fino al 25' della ripresa quando sul punteggio di 13-0 è arrivata la doppietta di Harinordoquy. Dove forse il gap è ancora difficile da colmare è in attacco che ha mostrato limiti anche se la difesa transalpina ha chiuso all'inverosimile, costringendo gli azzurri ad invenzioni o a calcetti disperati. La rimessa laterale non è stata del tutto affidabile con sette conquistate, sei perse, una rubata e una storta, regalando possesso all'avversario che ha invece capitalizzato al meglio i palloni avuti. L'Italia che ha chiuso a zero punti e non ha mai provato i pali francesi, raramente si è vista nei 22 avversari, sfiorando la meta solo in un occasione: al 10' del secondo tempo con il mediano Griffen scappato alla difesa e fermato ad un metro dalla linea dei sogni. Nella fase successiva l'estremo De Marigny (buona la sua prestazione) ci ha provato con un calcio a palombella troppo lungo per l'ala Bergamasco. Encomiabile Persico che è stato un vero guerriero per tutti gli ottanta minuti, instancabile cacciatore di palloni a terra, recuperando ovali preziosi e poi in gioco aperto dove ha chiuso egregiamente ogni varco. Bestia nera degli azzurri la terza linea Harinordoquy, autore di una doppietta, sfruttando due rocamboleschi contrattacchi francesi da palla italiana e segnando in entrambi i casi schierato all'ala. Al 34' la meta di Elhorga, ancora da palla rubata agli azzurri ha reso più pesante il risultato che comunque testimonia di un'Italia in gran ripresa. Ora si inizia a pensare alla Scozia, che tra due settimane farà tappa al Flaminio.