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IL PREMIER SCATENATO: SE NON SI ADEGUA NON SARÀ PIÙ IL NOSTRO TECNICO

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Lo ha detto il premier e presidente rossonero Silvio Berlusconi, alla fine della partita. La grande rimonta del Milan ha convinto Berlusconi della validità della sua teoria sulle due punte, già espressa prima della gara. «Quando una squadra ha una sola punta - ha spiegato - diventa tutto più difficile. Nel secondo tempo, con la seconda punta, il gioco si è snodato in maniera diversa e sono venuti i risultati. Il primo addirittura dalla punta entrata, che si è trovata in una situazione per cui una sola punta non avrebbe potuto esserci, e il secondo gol di Kakà perché le due punte si sono aperte e per cui ha avuto lo spazio per poter tirare direttamente a rete, stessa cosa per il terzo gol». Ed è stato categorico: «Ho annunciato che mi accingo a scrivere, da presidente, una lettera al tecnico del Milan, in cui - se ci chiamiamo Milan e se abbiamo la storia che abbiamo alle spalle - non possiamo andare in campo con una formazione che rinuncia a metà del potenziale offensivo. Quindi, ogni tecnico del Milan da lunedì in avanti dovrà obbligatoriamente schierare in campo due punte». O addirittura a tre? «Anche tre, se si è sotto di due gol. Io infatti pensavo che mettesse dentro a sinistra addirittura Serginho. Poi c'era Cafu che aveva preso una brutta botta, e quindi era difficile». Berlusconi ha poi voluto rimarcare. «Questo non è un consiglio, questa sarà una disposizione precisa del presidente del Milan a tutti coloro che, da qui in avanti, alleneranno il Milan. E spero che resti Ancelotti fino a tarda età...». E il tecnico replica: «Noi giochiamo con due punte, dico sempre così nelle interviste...comunque noi parliamo spesso, le sue parole saranno prese in considerazione».

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