I biancocelesti all'assalto della prima vittoria a Verona col Chievo ( 15, Gioco Calcio) Mancini: «Siamo già in Europa ma voglio il quarto posto». Attacco, tentazione Muzzi
Mancini fissa gli obiettivi e sogna in grande. La Lazio va all'assalto del Chievo (ore 15, Gioco Calcio) per rompere l'incantesimo gialloblù: i biancocelesti non hanno mai vinto a domicilio del Chievo-terribile targato Del Neri. Fa paura il campo, certo, e le avverse condizioni meteo. Il demiurgo laziale però ci crede e lancia la volata. Ha fatto un discorsetto ai suoi, Mancini. «Siamo già in Europa, a questo punto non abbiamo nulla da perdere. Dobbiamo raccogliere il massimo: arrivare quinti o sesti cambia poco. Quindi meglio rischiare», questo il senso del messaggio lanciato nello spogliatoio e subito trasferito sul campo. Il tecnico ha infatti pensato, lo farà fino all'ultimo, anche alla formula più audace, quella con il tridente Lopez-Corradi-Muzzi e con Cesar spostato in difesa al posto dell'infortunato Favalli, rimasto a Roma. Un'alchimia suggestiva, chiamata ad alimentare le ambizioni Champions League e a scalare la classifica fino a chissà dove. Mancini intanto ha un chiodo fisso: battere il Chievo. All'andata c'era riuscito con un gol rocambolesco di Mihajlovic, oggi ci proverà per sfatare il tabù Bentegodi (l'ultima vittoria a Verona, ottenuta proprio contro il Verona, risale al '91 con reti di Riedle e Sosa). «Andiamo a giocare su un campo in cattive condizioni, contro una squadra molto forte, eppure dico che è arrivato il momento di vincere a Verona. Del Neri è un bravissimo allenatore, che merita un grande palcoscenico perché fa giocare bene la sua squadra e la mantiene ad alti livelli nonostante cessioni eccellenti». Sarà una Lazio d'attacco. «Gli attaccanti stanno bene tutti, ho visto in crescita anche Muzzi e Inzaghi, nonostante il tutore gli dia ancora fastidio. Ho detto alla squadra che possiamo anche rischiare qualche cosa in più». Sul pericolo-giallo che aleggia su Liverani e Giannichedda in vista del big-match con il Milan. «Sono diffidati, dovranno fare molta attenzione ai cartellini gialli e soprattutto alle eventuali proteste. Io voglio vincere contro il Chievo, poi al Milan penserò da domani. Intanto dico che anche due come Fabio e Giuliano meriterebbero maggiore considerazione dalla Nazionale». Quindi l'attenzione è proiettata alla sfida di oggi pomeriggio, senza ulteriori digressioni sul tema. Perché anche quando si accenna al discorso-Stam, Mancini fa scudo. «Jaap è un difensore che fa la differenza. Il Milan? Lui ha smentito qualsiasi accordo». Insomma occhio al Chievo. Sarà ancora 4-3-3: l'ipotesi più gettonata prevede l'impiego di Oddo a destra e Zauri a sinistra, con Stam e Mihajlovic coppia centrale. Centrocampo scontato Fiore-Giannichedda-Liverani, in attacco fiducia a Corradi boa centrale con Lopez largo a destra e Cesar esterno mancino. La tentazione, come detto, potrebbe suggerire lo spostamento di Cesar sulla linea dei difensori al posto di Favalli e il contestuale inserimento di Muzzi sulla linea degli attaccanti. L'obiettivo rimane invariato: battere il Chievo e legittimare il quarto posto. Per non fermarsi più.