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Con Stankovic e Pirlo è un derby dai piedi buoni

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Il rossonero teme l'attacco nerazzurro: «Davanti hanno un potenziale micidiale». Meazza tutto esaurito

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Tutto esaurito per la grande sfida del Meazza. Primo derby in assoluto, però, per Dejan Stankovic, arrivato in nerazzurro all'ultimo giorno di mercato. «Ne ho già giocati tanti a Roma e a Belgrado - ha spiegato il serbo, ex Lazio e Stella Rossa - A Roma non sono mai riuscito a vincere. Spero in una svolta. L'arbitro? Non ci dobbiamo pensare. Farà il suo lavoro, ci auguriamo tutti che possa farlo bene. In palio ci sono punti fondamentali: siamo a 3 lunghezze dalla Lazio e il nostro obiettivo minimo è quello di arrivare quarti per la Champions League. La nostra è una squadra di qualità: sarebbe un traguardo meritato. Vieri e Adriano? Sono due fuoriclasse, in grado di poter risolvere la partita in due secondi. A loro due basta davvero poco per fare gol». Nel corso della conferenza stampa, il serbo ha parlato anche di Jaap Stam, fino a qualche settimana fa suo ex compagno di squadra: «Anche io ero in mezzo alle voci di mercato e ogni giorno mi davano ad una squadra diversa. Deciderà lui il suo futuro, Stam è un grande campione ed è una persona precisa: farà quello che reputerà meglio. Se dovesse andare al Milan? Con lui diventerebbero ancora più forti, lo ha detto anche Nedved ieri. Magari Jaap venisse da noi: lui è un gigante, è un campione vero». A Milanello, si è presentato in conferenza stampa Andrea Pirlo, molto preoccupato dall'attacco intersita: «Davanti hanno gente come Adriano, Vieri e Recoba in grado di segnare in qualsiasi momento. Sono convinto che loro cercheranno sin dall'inizio di aggredirci e giocare a viso aperto. L'Inter è cambiata molto rispetto alla gara di andata. C'è un nuovo allenatore e sono arrivati giocatori come Adriano e Stankovic. Vieri? In Nazionale gli abbiamo chiesto di giocare tutta la partita, per potersi stancare il più possibile». Anche a Milanello si è parlato di Stam: «Sono voci che fanno piacere. Il difensore della Lazio è fortissimo, e sono sicuro che potrebbe darci una mano. Saremmo davvero contenti di accoglierlo in squadra». Poi, sulla Nazionale: «In azzurro era tanto tempo che non giocavo titolare e magari pensavano che non potessi ricoprire quel ruolo con tanti giocatori offensivi. La partita però ha confermato, in Nazionale come nel Milan, che la vera questione non è rappresentata dal ruolo ma dalla disponibilità con cui ogni giocatore si mette al servizio della squadra». Per il centrocampista, sabato sera centesima partita con la maglia del Milan.

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