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di TIZIANO CARMELLINI CABALA, macumbe e riti vudù.

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A Capello, scaramantico doc, la Roma è piaciuta nonostante il risultato imbarazzante. Il problema, oltre alla Juve che ormai incalza a un punto di distanza, sono i numeri. Quelli parlano di una Roma che segna meno e senza invenzioni di Totti e Cassano, fatica a trovare la via del gol. Manca l'uomo che la butta dentro, l'uomo del guizzo finale, quello in grado di dare la svolta alla gara. Insomma, l'attaccante vero. Un nome? Montella, che non gioca una partita dal 23 novembre scorso e manca maledettamente a questa Roma. Dopo l'incredibile infortunio al ginocchio (Montella si fece male a Spalato mentre scendeva le scale dell'albergo che ospitava la squadra giallorossa), l'aeroplanino era tornato ad allenarsi fino al giorno del secondo infortunio. Era la vigilia dell'incontro di Coppa Italia col Milan a San Siro, Capello aveva già dato l'ok al suo rientro (almeno in panchina), ma il giorno prima della partenza per Milano è arrivata la distrazione al polpaccio che ha allungato drasticamente i tempi del suo ritorno. Ormai sono quasi tre mesi che l'aeroplanino giallorosso è fermo all'hangar di Trigoria e la Roma ne inizia a subire le conseguenze. È calata drasticamente la media-gol che da 2,85 della prima parte della stagione, quella con Montella in campo, è scesa a 1,5 a reti realizzate a partita. Ma il dato più allarmante è la difficoltà giallorosso di segnare in trasferta. Con quello di Ancona sono tre i pareggia a reti inviolate della squadra di Capello che nella prima parte della stagione sembrava essere una fabbrica di gol. Sei vittorie in sette partite e un pareggio: a Torino contro la Juve 2-2 e nessuna sconfitta. Non male. Montella aveva segnato ben 5 gol, due dei quali in trasferta. Di tutt'altro tipo le cifre del dopo-Montella. La Roma ha vinto otto partite su quattordici sì, ma ne ha anche pareggiate quattro: tre senza riuscire a segnare nemmeno un gol. E, cosa non da poco, a Siena, Inter e Ancona che non sono tre difese impenetrabili. Il tridente senza Montella è un'altra cosa, Capello lo sa e stringe i tempi del suo recupero. «Mi piacerebbe averlo prima — ha detto Capello dopo il pareggio di domenica al Conero — ma non credo che riuscirà ad essere a disposizione prima di quindici giorni». Il pronostico è quindi valido per la trasferta di Parma, partita nella quale Montella potrebbe almeno ricominciare a vedere la panchina e magari giocare uno spezzone di partita. Intanto Capello cerca soluzioni alternative e per le prossime partite potrebbe tornare in auge il nome del giovane De Rossi: tra i migliori nello spezzone di gara giocato ad Ancona. Serve un uomo in grado di «vedere» la porta. Il tecnico friulano da oggi inizierà a preparare la sfida col Siena. Torneranno due pezzi cardine di questa Roma Chivu e Mancini, anche se prima di poter «provare» bisognerà aspettare il rientro dei nazionali. Già, perché oggi a Trigoria mancheranno ben undici giocatori.

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