Per il Pescara come è triste Venezia
I biancocelesti non sono riusciti a recuperare lo svantaggio maturato nella prima parte di gara e hanno faticato a rimettere insieme i cocci, palesando qualche difficoltà in fase di costruzione della manovra e rendendosi pericolosi soltanto a tratti. I padroni di casa, dal canto loro, hanno approfittato di un paio di indecisioni del pacchetto arretrato abruzzese per mettere in cassaforte la partita, anche se nel complesso non hanno entusiasmato e di certo il passivo di due gol appare alquanto eccessivo per quello che si è visto in campo. In avvio parte meglio il Pescara, che pur senza concludere a rete tiene in mano il pallino del gioco nel mezzo del campo, dove Frezza e Giampaolo mettono costantemente ordine. Le cose vanno un po' peggio in chiave difensiva, e lo si capisce già all'11', quando Miramontes ruba palla a Caccavalle e lancia Poggi, fermato in uscita dall'attento Pugliesi. Il Venezia controlla con ordine e sostanza, ma i pescaresi vanno vicini al gol al 15' con Giampaolo, che di testa gira a rete trovando Soviero pronto alla respinta. Alla mezzora nuovo sussulto dei lagunari, dal quale però nasce il primo gol di giornata: Miramontes tenta di far carambolare la palla sui piedi di Frezza, ma il tentativo è viziato da un chiaro fallo del giocatore di casa ai danni del difensore abruzzese. Dalla bandierina, Saverino svetta più alto di tutti e batte Pugliesi. Il gol non scompone più di tanto l'undici di Iaconi, che al contrario nel restante quarto d'ora della prima parte di gara non riesce a rendersi pericoloso dalle parti di Soviero. La musica cambia in avvio di secondo tempo, quando già al 1' Frezza tenta la botta dalla media distanza (Soviero blocca in due tempi) e quindi Calaiò al 4', di testa, incorna di poco a lato. Il Venezia comincia ad arretrare pericolosamente, ma il Pescara col passare dei minuti, pur guadagnando campo, non riesce a rendersi pericoloso dalle parti della porta lagunare. Soltanto Calaiò, poco prima della mezzora, ha sulla testa il pallone del possibile pari, ma la sua incornata e fuori misura e termina alta. Poco dopo è Andersson che prova a pescare il jolly dalla distanza, ma Pugliesi fa buona guardia e respinge. Gli ingressi di Bellè e Stella non cambiano le carte in tavola, e anzi in chiusura di tempo, con i biancocelesti tutti protesi alla ricerca del gol, i lagunari partono in contropiede approfittando dei vistosi varchi lasciati scoperti nella metà campo abruzzese trovando il raddoppio: cross di Maldonado, girata sporca di Rossi, che al secondo tentativo mette a posto la mira e fa centro. Per il Pescara, ancora a secco di vittorie in trasferta (appena 5 punti conquistati sui 31 complessivi), si apre una nuova settimana di passione: la panchina di Iaconi è di nuovo a rischio.