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Capello non fa drammi dopo il pareggio, accetta il risultato e pensa al futuro

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«Questa Roma mi è piaciuta»

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Il tecnico giallorosso simula bene, entra a denti stretti in sala stampa dopo il match e cerca di tenere vivo il sorriso. «Un altro Venezia come pronosticato alla vigilia?» gli dice qualcuno dalle retrovie. Diventa serio e spiega l'accaduto con il solito passo. «Abbiamo affrontato una squadra che sta attraversando un ottimo momento - attacca - lo avevo detto alla vigilia, lo sapevo, perché avevo visto le ultime due partite di questa squadra. Hanno lottato con orgoglio fino all'ultimo e noi abbiamo avuto molte occasioni per vincere senza riuscire a sfruttarle. Il merito? Del loro portiere, migliore in assoluto, e del pallone che a volte è così... ci sono dei giorni che non risci a calciarlo nella rete». È un'occasione persa, lo sa e non cerca di nasconderloanche se non lo dice apertamente. «Il campionato è ancora lungo, ma visto il risultato del Milan sembra proprio così. Abbiamo creato molte occasioni da gol, ma non siamo riusci a concretizzarle e c'è stato un Marcon migliore in campo». Ma la sua Roma gli è piaciuta, perché per Capello conta anche il gioco, le occasioni e la voglia che la squadra ci mette, anche se non arrivano i gol in trasferta. «Non mi preoccupo, lo faccio quando non creiamo occasioni e gioco. Cinque palle nitide, un palo, non mi sembra che abbiamo fatto poco. Il problema è che non siamo riusciti a concludere, ma ho visto ua buona Roma. Quindi, accettiamo il risultato del campo». Poi spiega i cambi della ripresa. «Quando è entrato Carew loro si sono chiusi ancora di più e giocare lì davanti è diventato quasi impossibile. Abbiamo provato, ma inutilmente, l'Ancona si difendeva anche con nove uomini contemporanemente». Non crede nello scarico di tensione dopo la vittoria contro la Juventus sette giorni fa all'Olimpico. «No, è solo che l'Ancona è in grande condizione, noi ci abbiamo provato e va bene così. Ripeto, accettiamo il risultato». Meglio le due punte? «Ho provato con le tre ma non abbiamo sbloccato il risultato. Perchè Tommasi e non D'Agostino? Perchè mi serviva più profondità e Tommasi con Emerson lì vicino spingeva di più». Adesso Capello pensa al Siena, lì avrà l'occasione per far rivedere la sua Roma migliore: magari col tridente. In chiusura un ricordo su Pantani: «Conosco bene il mondo del ciclismo e sapevo da cinque mesi che non viveva una situazione facile. Per me è un grande dispiacere».

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