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Mancini sulla rinascita: «Importanti anche i recuperi di Cesar e Lopez. E ora non ci poniamo limiti» Il dg De Mita: «Giochiamo il miglior calcio d'Italia. Piano Baraldi? È la settimana decisiva»

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Il dopo-Empoli è l'inno della felicità tradotto in punti e gol pesanti. Mancini festeggia il 3-0 e guarda avanti, accetta i complimenti e indica il comune denominatore dei tre successi consecutivi Parma-Milan-Empoli. «Abbiamo ritrovato la voglia di divertirci, il gioco c'era anche prima». Semplice ed efficace, come la fisionomia di una gara sbloccata subito e chiusa sul filo di lana del primo tempo. Stavolta a decidere la gara ci hanno pensato i difensori: Couto, Zauri e Stam. Mancini sorride: «Un fatto casuale, l'importante era vincere. Noi giochiamo sempre per fare gol, ci sta che ad andare a segno siano i difensori, anzi sono contento». La Lazio ha anche esorcizzato l'incubo materializzato, di volta in volta, dalle provinciali. «Questa partita ci ha fatto capire che possiamo battere anche le squadre più deboli, ultimamente ci riusciva più facile fare nostri i big-match», ironizza il tecnico che ostenta la sicurezza di chi ha ritrovato la propria creatura. E alcuni tasselli decisivi. «Lopez e Cesar? Importanti, in passato abbiamo pagato i loro infortuni. Nel ruolo di Cesar non avevamo alternative, ma ora, con l'organico al completo possiamo pensare positivo». Quanto e come non è specificato. Volutamente. «Secondo posto? Fosse per me penserei anche al primato - sorride Mancini - ma in questo momento non ci poniamo un obiettivo preciso. Dobbiamo cercare di pensare a raccogliere il massimo, partita dopo partita. I conti li faremo alla fine, la corsa è ancora lunga, anche se da ieri sera siamo avanti nella corsa al quarto posto». Una nota di merito speciale per Zauri. «Mi è dispiaciuto non farlo giocare in passato, è un grande giocatore e sa fare più ruoli. Stankovic? Credo che se fosse rimasto con noi saremmo probabilmente andati meglio, sia dal punto di vista tecnico che di organico, ma ora andiamo avanti e pensiamo al futuro». Anche il presidente Longo applaude la squadra: lui, il suo pensiero, lo dedica a Stam. «Un difensore straordinario, forse il più forte del mondo. Peccato per i tanti infortuni che ci hanno condizionato nella prima parte della stagione. Ora aspettiamo l'aumento di capitale con fiducia». Il diggì De Mita invece esalta il magic-moment biancoceleste. «Esprimiamo il più bel gioco d'Italia: si diverte la squadra e si divertono i tifosi. Non possiamo che continuare su questa strada. Piano-Baraldi? Siamo in trattativa con i giocatori, speriamo che nella prossima settimana arrivi la fumata bianca decisiva». Sul fronte ricapitalizzazione la società attende sempre le adesioni formali di Ricucci e Ligresti, che, al momento, appaiono orientati a confermare, ma non incrementare, le loro quote (si potrà arrivare a un 10-15% globale). Per smussare le resistenze potrebbe essere decisivo il discorso-Olimpico: nella prossima settimana attese comunque novità importanti sul fronte-azionisti, con il possibile coinvolgimento di un terzo imprenditore nell'operazione da 120 milioni chiamata a rilanciare la società.

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