MILANO — No ai milanisti in azzurro, anzi sì: dura poco più di qualche ora - il tempo di una battuta, ...
Alle porte c'è la prima amichevole della nazionale nell'anno degli Europei, mercoledì 18 a Palermo contro la Repubblica Ceca, e a dichiarare apertamente quel che molti club pensano spesso, se non sempre, quando si avvicina l'azzurro è il tecnico del Milan capolista, una rosa di 25 giocatori alle spalle ma anche primato, Coppa Italia e Champions cui pensare. «Fossi Trapattoni, non chiamerei i milanisti: questo è l'unico periodo in cui i miei possono riposare, faremo di tutto per non cedere tutti i nostri nazionali», ha detto Ancelotti, prima di fare retromarcia. A conti fatti, sarà proprio il club rossonero a fornire il tributo maggiore alla data fissata dalla Fifa per le amichevoli internazionali: oltre una dozzina di giocatori di cui cinque o sei in azzurro (Nesta, Inzaghi, Gattuso, più Pancaro, forse Ambrosini e Abbiati). E per di più a tre giorni dal derby di sabato sera. Gli aerei per il rientro sono già prenotati, come sempre i cieli d'Europa saranno segnati da rotte di piccoli jet inviati dai club italiani. Ma non è bastato il programma allestito dalla società di via Turati, né l'avvertimento lanciato ieri dal ct (basta rifiuti all'azzurro, chi dice no alle amichevoli non viene all'Europeo, il senso del nuovo comandamento trapattoniano) a frenare la battuta di Ancelotti. Immediate le reazioni di altri club: «Ancelotti ha ragione, i giocatori devono riposare», ha detto Mancini. Diplomatico, ma non meno esplicito, Moggi: «È doveroso dare il contributo richiesto dalla nazionale, ma le regole devono essere uguali per tutti». Insomma, aprire un fascicolo Milan sarebbe stato troppo pericoloso per Trapattoni: avrebbe creato un precedente per le altre tre amichevoli e aperto un pericoloso contenzioso tra club nel mezzo di una corsa scudetto teoricamente ancora a tre. «La Federcalcio - ha detto in serata Abete, presidente del club Italia - ha sempre sottolineato la serietà di queste amichevoli, e al tempo stesso l'equilibrio del commissario tecnico nel considerare le esigenze del calendario». Anche questa volta sarà par condicio, ovvero solo un tempo per i giocatori delle grandi? Così è stato le altre volte, e dallo staff azzurro ricordano che in altre occasioni (ad esempio nel 2003 a Ginevra con la Svizzera) Trap lasciò a casa diversi titolari. Ma per il raduno di lunedì il ct vuole avere tutti i disponibili; tra l'altro è prevista la prima fase dei controlli medici e fisici, fondamentali per la preparazione di maggio. Per questo le novità dovrebbero essere poche (il parmense Barone al posto dell'infortunato Zanetti, Bettarini resta solo una scelta dopo Oddo e Pancaro ma oramai prima di Grosso). Così dalla federazione, alle prime frasi di Ancelotti, è partita subito una chiamata diretta all'allenatore rossonero. Poi la successiva telefonata con Trapattoni: «Mi è scappata la battuta». E per ora al ct è bastato questo.