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ULTIMA chiamata per Alessandro Del Piero, domani sera all'Olimpico: se il numero dieci riuscirà a ritrovare ...

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In caso contrario, per questa stagione e in campionato, Alex non sarà più intoccabile. È il messaggio implicito che Marcello Lippi ha mandato a lui e a tutti gli altri campioni bianconeri, «che proprio in queste grandi partite, di solito ritrovano quell'orgoglio capace di fare scattare qualcosa di decisivo». Quello che Lippi non può dire è che in caso contrario le prospettive di stagione di Del Piero cambieranno rotta, sia pure parzialmente: invece di aspettarlo a oltranza, Lippi lo alternerà sovente con gli scalpitanti Di Vaio e Miccoli, che continuano a segnare gol, colpire pali, rendersi pericolosi in tutte le circostanze in cui sono chiamati a esprimersi. Notte particolare, quindi, per Del Piero, quella dell'Olimpico, che sarà rivelatrice in entrambi i casi. Se Alex perderà la patente di inamovibile, nei prossimi mesi si concentrerà soprattutto sulla Champions League, per riuscire a fare la differenza almeno e soprattutto nella competizione europea. Lo stesso trattamento (anche se si tratta di casi molto diversi) il tecnico bianconero riserverà a Thuram, Montero, Nedved, Camoranesi, Trezeguet, aspettandosi da loro lo stesso scatto di orgoglio. I problemi della difesa, per il momento, passano in secondo piano: Lippi non ha constatato miglioramenti anche solo in parte confortanti e non si può correre ai ripari in pochi giorni. Semmai, la partita con l'Inter ha chiarito al tecnico chi è meno in forma, cioè Iuliano e Tudor. Ma l'Olimpico sarà anche la serata di Collina, l'arbitro che per la Juventus ha segnato la sciagurata domenica di Perugia di quattro anni fa, quando perse lo scudetto a favore della Lazio. C'è una attestazione di assoluta stima da parte di Luciano Moggi sulla designazione dell' «arbitro della pioggia». «È un grande arbitro per due grandi squadre», ha commentato il direttore generale bianconero, come a voler definitivamente mettere una pietra sopra quella indigesta (per la Juve) decisione di Perugia, quando il direttore di gara viareggino fece riprendere a giocare sotto un violento temporale dopo un'ora di sospensione. La Juventus, comunque, non ne discute nè il valore tecnico, nè la dirittura morale. Moggi aveva speso qualche battuta su Collina l'anno scorso, quando aveva concesso due rigori in quattro minuti alla Roma a Venezia, ma oggi la situazione è diversa: nel clima quasi concordato di fair play e di silenzio reciproci fra le due squadre, nemmeno una innocente battuta sull'arbitro sarebbe prudente, perchè rischierebbe di prestarsi a interpretazioni velenose. Forse i bianconeri stanno preparando un'ennesima rivoluzione nel costume: quella di fare silenzio nelle settimane delle grandi sfide, indipendentemente dai rapporti più o meno buoni tra le contendenti. Certamente Roma-Juventus è un esempio che ormai fa storia.

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