di RINO TOMMASI SE UN pugile che compirà 39 anni il prossimo 2 settembre decide di abbandonare ...
Non faccio riferimento alle sigle che lo riconoscono come tale perché nessuno può negare che Lewis sia il miglior peso massimo in attività ed è questo requisito che definisce inequivocabilmente uno status che purtroppo negli ultimi anni ha perduto a causa del clima di anarchia che esiste nel pugilato professionistico ogni significato. Credo che, oltre all'età ed alla solida situazione economica, due fatti abbiano convinto Lewis alla rinuncia. Nel suo ultimo incontro con Vitali Klitschko del 21 giugno scorso, malgrado un verdetto di kot, in realtà ferita, la sua prestazione non è stata brillante, anzi si potrebbe definirla mediocre. Il secondo motivo è che l'instabile condizione di Mike Tyson rende improbabile una rivincita di scarso valore pugilistico ma probabilmente ancora interessante sul piano economico. Vale la pena ricordare che Lewis è passato al professionismo nel 1989, dopo aver conquistato a Seoul la medaglia d'oro nei supermassimi con una vittoria in due riprese su Riddick Bowe. Il suo record comprende 41 vittorie, due sconfitte ed un pari. Il pari è stato un regalo che la giuria fece al suo avversario, Evander Holyfield, poi puntualmente sconfitto in un incontro successivo. Per quanto riguarda la due sconfitte esse vanno considerate tra le maggior sorprese che il pugilato abbia offerto negli ultimi dieci anni. Sono stati due k.o. terribili e tali da rendere inutile il conteggio dell'arbitro quelli subiti da Lewis contro Oliver McCall nel 1994 a Londra e contro Hasim Rahman in Sud Africa nel 2001. Lewis li ha riscattati vincendo per k.o. gli incontro di rivincita ma rimangono i dubbi sulle sue qualità di incassatore. Per contro Lewis si è sempre distinto per una eccellente linea pugilistica e per la precisione del suo destro dritto, un colpo che è stato spesso definitivo. Sarebbe stato interessante vederlo contro il miglior Tyson ma purtroppo il pugilato, così com'è disorganizzato oggi, impedisce lo svolgimento dei migliori incontri nel momento più opportuno. La notizia del suo ritiro non sorprende perché era nell'aria. Credo, per quel poco che conosco Lewis, che non ci sia il pericolo di un ripensamento sia perché mancano i presupporti, sia perché il campione si è sempre distinto per un comportamento lineare, dento ma soprattutto fuori dal ring. Purtroppo l'epoca in cui ha vissuto ma anche le due sconfitte subite contro avversari in definitiva mediocri, gli impediranno di passare alla storia come uno dei migliori pesi massimi di ogni tempo. È stato il più bravo della sua epoca anche se sul piano mediatico Tyson, prima di crollare ai suoi piedi, ne ha oscurato le gesta e la carriera.