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dall'inviato FABRIZIO MARCHETTI MILANO — Una macchina da gol.

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Il successo di Milano, che ha sfatato un tabù lungo quasi quindici anni, è la conferma d'un potenziale importante. Dodici giocatori diversi sono andati in gol nelle prime 19 giornate di campionato: e se aggiungiamo anche le Coppe va sommato il nome di Fernando Couto. Mancini ha trovato la quadratura del cerchio: senza il significativo apporto degli attaccanti ha cercato una soluzione alternativa. Nella lista dei goleador figurano Stam, Albertini, Cesar, Corradi, Fiore, Inzaghi, Liverani, Lopez, Mihajlovic, Oddo, Stam, Stankovic e Zauri. Difensori e centrocampisti capaci di sostituirsi agli attaccanti, in particolare a Muzzi e Lopez, quattro gol in due tra coppe e campionato. Il tecnico vuole recuperare l'ex bomber friulano, impiegato fino a oggi più come laterale che in veste di punta pura e ancora a digiuno in campionato. Poi cercherà di ritrovare il vero-Lopez, una sola rete all'attivo e un cruccio grande così, legato ai due infortuni consecutivi al ginocchio. Con Inzaghi ancora alla ricerca della forma migliore e Corradi più boa che stoccatore scelto, il quadro è completo. E non lascia spazio a interpretazioni: la Lazio è la cooperativa del gol. La banda-Mancini ha sfoggiato anche a San Siro una caratura di spessore: il ritorno di Cesar garantisce, tra l'altro, maggiori opzioni offensive. Domani, contro il Parma, si tornerà al 4-4-2, con i rientri di Oddo, Liverani e, probabilmente Lopez. Insomma il tecnico può sorridere e sognare l'accoppiata Coppa Italia-quarto posto, che poi è anche il suggestivo ritornello sposato da Mihajlovic. Il serbo ci crede: «Ce la possiamo fare, i rossoneri però sono forti e non dobbiamo abbassare la guardia», sottolinea il difensore che poi parla della proroga del piano-Baraldi. «Siamo disponibili, un passo importante l'abbiamo già fatto firmandolo nella scorsa primavera, ora chiediamo solo di essere tutelati e di ricevere maggiori garanzie». E la società, attraverso il presidente Longo, conferma. «C'è una trattativa in corso e penso che l'accordo finale sia vicinissimo. Siamo pronti a dare le garanzie che chiedono i giocatori, per questo sono fiducioso che alla fine tutto si sistemi entro la fine di febbraio». Nonostante le divergenze tra l'Ad Masoni e il legale che rappresenta la squadra, insomma, si lavora per trovare un punto d'incontro. Ieri sera Stankovic a cena con i suoi vecchi compagni a Milano. Mihajlovic l'ha salutato a modo suo, augurandogli un futuro da protagonista. «Dejan è un grande, a Milano sarà ancor più decisivo di quanto non lo fosse nella Lazio. Noi reagivamo ai fischi in modo diverso». Capitolo-societario: da lunedì, come detto, il titolo cambierà quotazione in Borsa. Nessuno stravolgimento: gli attuali investitori avranno meno azioni in mano (chi ne ha 10 mila scenderà fino a 100) ma a un valore più alto (ieri chiusura a 3,5 centesimi, da lunedì, come detto, 3,5 euro). Per favorire l'operazione di riduzione del capitale fondamentale la rinuncia a 20 azioni del notaio Gilardoni, storico esponente del Cda biancoceleste. Intanto, accostata al gruppo di San Marino, spunta l'ipotesi legata all'imprenditore Emanuele Rossini. Attesa per la conversione in azioni di Merloni (circa 9 milioni) e per la risposta delle banche in merito alla costituzione di un consorzio di garanzia. Per sviluppare un progetto importante la società ha bisogno della sottoscrizione integrale dei 120 milioni deliberati dall'assemblea degli azionisti dello scorso 17 gennaio. La Fondazione Lazio, guidata dal prof. Pessi, ha infine inoltrato un'istanza al sindaco Veltroni per chiedere di accelerare le decisioni comunali in merito all'assegnazione di una sede.

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