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MOTOGP: PRESENTATA IERI A BOLOGNA LA NUOVA DUCATI

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Noi siamo pronti a essere i rompiballe del mondiale». Per Loris Capirossi la nuova Desmosedici D16GP4, con cui correrà il Motogp 2004, seconda apparizione del marchio bolognese nella categoria, è il mezzo con cui la Ducati giocherà il ruolo di terzo incomodo per il titolo: consapevole che per lui, come per Max Biaggi con la Honda, questa potrebbe essere un'occasione unica, visto il passaggio di Valentino Rossi alla Yamaha. «Sono più maturo - dice Capirossi - anche per vincere il Mondiale». Il varo della «rossa di Borgo Panigale» è l'aeroporto Marconi di Bologna (primo volo, su un trimotore da sei posti per Roma, nel 1937, da una pista a poche centinaia di metri dall'allora avveniristico nuovo stabilimento Ducati del 1935), una scelta non casuale per il decollo della Desmosedici 2004. La folla delle grandi occasioni, davanti alle autorità cittadine, per il battesimo, avvenuto nell'area check-in. A togliere il velo della maximoto, i piloti ufficiali, Loris Capirossi e Troy Bayliss, e il collaudatore Vittoriano Guareschi. La moto è bellissima, compatta, rifinita: «Quella del 2003 in confronto sembrava uscita da una bottega artigiana», ha commentato il direttore del Team, Livio Suppo. Una moto rinnovata nell' aerodinamica, nella ciclistica, nel motore: «L'obiettivo era puntare sull'esasperazione della centralizzazione delle masse», ha detto il capo della scuderia Claudio Domenicali. Uno slogan che sembra tratto dal manuale delle lotte operaie per spiegare come tutto il peso della vettura sia distribuito attorno al suo baricentro, per garantire il bilanciamento, la perfetta guidabilità del mezzo. Perchè la 2003, che era la più veloce sui rettilinei con il propulsore desmodromico, che ha vinto a Barcellona, ha fatto due secondi posti e una lunga serie di podi, aveva un punto debole sulla frenata nelle curve secche. La sola componente rimasta immutata sono i freni e le pinze, perchè il problema non era la capacità di decelerazione, ma quella di affrontare gli «stop and go».

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