di FABRIZIO MARCHETTI È LA NOTTE del tabù da infrangere.
La Lazio va a San Siro per scrivere la storia. Il diktat di Mancini è preciso: tornare a violare il Meazza rossonero dopo quasi quindici anni d'astinenza (ultimo successo nell'89, con autogol di Maldini) e fermare la marcia inarrestabile della capolista ancora imbattuta in questo inizio 2004. Il tecnico ci crede e rilancia: vuole la Coppa Italia. Per farlo dovrà prima superare la corazzata di Ancelotti, anche lui tabù. Il Mancio contro l'ex mediano non ha mai vinto nei precedenti quattro confronti. E allora tutto in una notte. Con la Lazio migliore, quella chiesta da Mancini. «I pronostici non contano. Possiamo farcela, soprattutto se in campo ripeteremo la prestazione dello scorso ottobre. E poi il Milan dovrà fermarsi prima o poi», scherza l'ex genio blucerchiato. Stasera (ore 21, Rai1) ci proverà davvero. Magari per ipotecare la qualificazione in vista del ritorno di mercoledì prossimo all'Olimpico. Le parole del tecnico Non gioca d'azzardo, Mancini. Conosce limiti e virtù della sua squadra. «Non credo che siamo alla pari con i rossoneri, ma conta la voglia di fare risultato. Cambierò qualcosa, ma non penserò alla sfida di domenica con il Parma. La Coppa Italia è un obiettivo molto importante e poi a questo punto siamo rimasti in pochi visto che le partenze di Conceiçao e Stankovic non sono state colmate». Sul Milan. «Non credo che a loro non interessi la Coppa Italia. Lo scorso anno sono diventati campioni d'Europa, sono stati in corsa per lo scudetto e hanno vinto questo trofeo, vuol dire che sono una società abituata a non mollare mai alcun obiettivo. La sfida più importante sarà quella di campionato, considerando gli obiettivi delle due formazioni, ma entrambi teniamo molto anche alla Coppa Italia. Ve lo posso assicurare». Sulla società. «Io spero che già a marzo sia tutto ok - ha detto Mancini - altrimenti potrebbe essere inutile giocare. Comunque la società sta lavorando per mettere tutto a posto e io non mi sento certo in una situazione di precarietà». Le ultime Cambierà volto, la Lazio. Almeno rispetto alla versione vista domenica all'Olimpico con la Samp. Sarà ancora 4-4-2 ma con alcune varianti fondamentali. Stam tornerà a destra, Couto agirà in coppia con Mihajlovic e Sereni prenderà il posto di Peruzzi. In dubbio Favalli: Mancini scioglierà le riserve solo stamane, Zauri è in preallarme. A centrocampo Fiore e Cesar intoccabili cursori, in mezzo ballottaggio Dabo-Giannichedda con Albertini regista. In attacco, infine, accanto all'ariete Corradi tornerà Claudio Lopez. Società: il faccia a faccia tra procuratori-giocatori e il management non ha ancora schiarito l'orizzonte in merito alla conversione di crediti in azioni. Risolto infine il contratto con il fisioterapista Doimi. La società conferma d'aver cambiato orientamento sul colore della nuova maglia: il nero al posto del rosso.