Tyson-Materazzi Ecco la stangata
La sanzione inflitta è in linea con quanto era stato previsto: Materazzi è fuori per otto giornate di campionato, più la Nazionale e la Coppa Italia. Ma non appare poi tanto pesante in considerazione della severità del giudizio espresso. Per ricostruire l'episodio, Laudi ha utilizzato sostanzialmente le dichiarazioni dell'assistente di gara Alvino, visto che le risultanze testimoniali di parte sono «assolutamente contrastanti»: Materazzi e l'addetto alla sicurezza dell'Inter, Rocco Di Stasi, hanno riferito di frasi ingiuriose di Cirillo, mentre i giocatori del Siena Mignani e Rossi hanno parlato di un pugno sferrato improvvisamente senza alcuna provocazione. Fa testo, quindi, solo quanto riferito dal guardalinee, che non ha visto nè provocazioni nè inseguimenti da parte del giocatore del Siena. Il gesto di Materazzi è quindi «un atto di violenza gratuita» successivo a una condotta antisportiva già manifestata sul campo di gioco, dove il difensore nerazzurro non era autorizzato a stare. Lo stesso giocatore, ricorda Laudi, «ha ammesso di aver gridato ai suoi compagni di attaccare sulla sinistra». E lo stesso giocatore ha motivato la profondità della ferita inflitta a Cirillo con la presenza di due grosse fedi al dito. «Proprio questo elemento - sottolinea Laudi - lungi dal costituire una sorta di «spiegazione» attenuante la responsabilità, evidenzia l'oggettiva pericolosità del gesto compiuto e ne rimarca la gravità». La squalifica di due mesi da qualsiasi competizione, Nazionale compresa, è la sanzione adeguata per un gesto che Materazzi potrebbe ripetere: il giudice parla di «concreto pericolo di una sua recidiva» reso evidente dalla «assoluta mancanza di autocontrollo manifestata nel caso in questione». Materazzi potrà quindi rientrare il 4 aprile in occasione di Inter-Juventus (l'Inter non presenterà ricorso). L'ammenda di 5.000 euro inflitta alla società tiene conto del fatto che «ha oggettivamente agevolato il suo grave comportamento» consentendogli di rimanere a bordo campo, anche se tutti i dirigenti nerazzurri hanno subito stigmatizzato la condotta del loro tesserato e hanno chiesto scusa al Siena. E ieri, dopo la sentenza, Materazzi ha dichiarato: «Accetto serenamente le decisioni prese dal Giudice Sportivo e rispetto la scelta della mia società di non presentare ricorso. Tengo solo a precisare che, pur ammettendo di aver commesso un errore, non posso dimenticare alcuni particolari che hanno provocato il mio comportamento sbagliato e che, successivamente, hanno amplificato in maniera plateale quanto accaduto. Tutto questo, ribadisco, senza voler trovare giustificazioni».