MILANO — «Io lavorerò perché non avvenga, ma c'è il grande rischio della scissione della Lega.

«Bisognerà trovare dei voti ponderali - spiega Galliani - altrimenti si andrà ad una doppia lega. Io la preferirei unita. Esiste pure in altri paesi. La B, a cui spesso si uniscono le squadre che in B ci andranno tra tre mesi, non permette agli altri di fare proposte o modifiche. Così non può continuare. In autunno ci sono le elezioni per il presidente di lega: non si potrà andare con questo metodo». Io, comunque, farei come in Argentina con un campionato di apertura ed uno di chiusura: se non vince la stessa squadra farei uno spareggio per stabilire la formazione campione d'Italia». Galliani lancia la provocazione: «Non c'è dubbio che l'Ancona che incontri oggi o l'Inter o il Parma siano squadre diverse rispetto all'andata. Sono veramente due campionati diversi l'andata ed il ritorno: faticavo ad esempio a riconoscere Stankovic con la maglia dell'Inter». Galliani pensa a ricandidarsi? «La mia intenzione è di non ricandidarmi - spiega - anche perché ogni volta che succede qualcosa sul campo salta fuori Galliani, Milan e Lega. Siccome il Milan è l'amore della mia vita e fino a quando il presidente Berlusconi mi lascerà, io resterò al Milan, quindi decidano gli altri. Tutti sanno che appartengo al Milan, gli altri devono valutare se questa cosa è possibile o meno».