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JUVE-CHIEVO Darwin Pastorin ha raccontato la sua vigilia di Juve-Chievo: «Mi ritrovo con una ...

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Ha messo la bandiera sul balcone di casa, a Torino, chiaro? Scrive a Del Neri, per dargli consigli tattici. Vuole parlare con il presidente Campedelli della prossima campagna-acquisti: ha visto, su Sky, dei giocatori spagnoli e inglesi interessanti... Disserta su schemi, questioni psicologiche, ha pronto un piatto «miracoloso» veneto-brasiliano per Santana e compagni, per questa settimana mi ha tolto il saluto. Vedrà la partita con addosso la maglia di Luciano. Dopo il match, la chiamerò: per consolarla. E lei mi dirà: ma non potrebbe arrivare Zalayeta in prestito? E io, per non farla soffrire troppo, le dirò: sì, mammina, e anche Fresi, chissà... In curva Filadelfia, tanti anni fa, andavo con mia madre (mio padre, invece, più snob, preferiva la tribuna centrale). Accompagnandomi a vedere Pietruzzu e Bobby-Gol, si è innamorata del pallone. Molti giocatori hanno frequentato la nostra casa e provato i suoi manicaretti: Terraneo, Brio, Ravanelli, Junior, Edinho, Gentile, Marocchino, Muller. Adesso, cerca di convincere i nipoti a tifare Chievo. Non lo fa correttamente: promette gelati e regali. Da cartellino rosso». (lo juventino Pastorin) EURO Lippi fa sapere che allenare la Juve non è facile: «Un conto è gestire giocatori di serie B e un altro giocatori di 15 nazionalità diverse, gente da 5-10 milioni l'anno. Chi non l'ha provato, non se ne può rendere conto». PAPA «Chi ha allenato la Juve è come il Papa, tutti si ricordano chi è». (Maifredi, sulla panchina bianconera nella disastrosa stagione 1990/1991).

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