Il procuratore della cordata: «Lunedì prossimo conferenza stampa a Zurigo con i tre investitori»
La settimana biancoceleste, quella dell'annuncio tanto per intenderci, s'è aperta così: con un altro genere di di comunicazione che riguarda «l'andamento anomalo delle azioni S.S. Lazio nei mesi di dicembre 2003 e gennaio 2004, in corrispondenza di notizie diffuse pubblicamente circa il possibile ingresso di nuovi azionisti nel capitale della società». Nel mirino quindi il balzo delle azioni dopo le voci relative all'ingresso del gruppo di San Marino. Che ieri aveva i riflettori puntati addosso: era il giorno dei nomi. Dei tre investitori chiamati a entrare nella Lazio. La mossa della Consob ha determinato la reazione della cordata, rappresentata dall'avvocato Riccardi: una riunione in mattinata, contatti telefonici con gli investitori, quindi la decisione. «Dopo aver appreso della trasmissione da parte della Consob alla magistratura, non si può indicare il nome degli investitori. Si è ritenuto pertanto necessario fissare per il 9 febbraio una conferenza stampa a Zurigo. In tale circostanza saranno presenti anche gli investitori». Cronaca d'una giornata che ha rimandato l'attesa. Con un botta e risposta tra gli atti ufficiali Consob e il gruppo di San Marino. Il braccio di ferro continua. «Non sarà di certo tale trasmissione di atti alla magistratura a far desistere il gruppo dalle iniziative intraprese, comprese quelle tese a chiarire le dovute responsabilità della stessa Consob nei confronti della quale si è già proceduto giudizialmente», sottolinea l'avvocato Riccardi che alimenta curiosità. Un indizio: chi si cela dietro l'Ubs di Zurigo rappresenta l'investitore forte. Indiscrezioni, né confermate, né smentite, portano a Ernesto Bertarelli, patron della Serono e armatore di Alinghi. Lunedì prossimo, stavolta senza più rinvii, è attesa la verità. La gente aspetta, provata da tanta attesa: la Curva concede un'ulteriore apertura di credito al gruppo e si domanda il perché di tanta attenzione della Consob sui movimenti-Lazio. La società, intanto, lavora sul prospetto informativo e cerca di ottenere certezze ufficiali da Ricucci e Ligresti sulla sottoscrizione dell'aumento di capitale. Il club (che ieri ha comunicato che al 31-12-2003 l'indebitamento finanziario netto era di 66,7 milioni) ha la convinzione che i due imprenditori possano coprire 50 milioni. E il management ha già provveduto a sondare la disponibilità delle banche per la costituzione d'un consorzio di garanzia. Sempre viva la pista che porta a Merloni: l'imprenditore potrebbe convertire in azioni un interesse pregresso che oscilla intorno ai 9 milioni. Un po' quello che Stankovic ha garantito alla società, seppur in forma minore: 750 mila euro in titoli, l'eqiuvalente di 5 mesi arretrati di stipendi. La Lazio ne ha tratto un beneficio complessivo pari a 5 milioni (i 4 dell'Inter, più uno d'ingaggio al giocatore).