PADOVA — Non ci sta «Nanu» Galderisi ad essere trascinato nella spirale dei sospetti, e lancia il contropiede: ...
La paura per l'infarto che lo ha colpito la scorsa settimana è ormai alle spalle. L'ex attaccante di Juve, Milan e Verona, da nove giorni ricoverato nella clinica cardiologica di Padova, ha parlato oggi per la prima volta con i giornalisti. E dopo aver ringraziato tutti per l'affetto ricevuto, ha voluto mettere le cose in chiaro. Un infarto a 40 anni, è vero, non è cosa di tutti i giorni; se poi la vittima è un ex calciatore professionista, i sospetti su possibili collegamenti con il doping aumentano, al punto che il pm Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo conoscitivo sul caso Galderisi. Ma il bomber dello scudetto del Verona replica: «sono stato un giocatore, tra virgolette, un pò presuntuoso. Ho sempre creduto - ha detto - di essere un calciatore forte, con qualità interiori molto importanti. Non ho mai preso niente. Mi sentivo talmente forte che andavo avanti con le mie energie». Ma anche il direttore della clinica padovana, il prof. Sabino Iliceto, getta acqua sul fuoco dei dubbi legati al doping. «Trasferire il concetto che ogni malattia di un calciatore possa essere ricollegata all'uso di sostanze dopanti - ha affermato - è un atteggiamento visionario». «Oggi, certo - ha proseguito Iliceto - abbiamo capacità diagnostiche superiori a 20 anni fa. Tra 30 anni tutti quelli che sono stati calciatori 15 anni fa avranno una settantina d'anni. Cosa faremo, penseremo che anche distorsioni e osteoporosi devono essere attribuite all'utilizzo di un determinato farmaco? Non sta in piedi». Tra l'altro, ha sottolineato il prof. Iliceto, Galderisi presentava «diversi fattori di rischio, oltre all'ereditarietà, i valori di colesterolo, trigliceridi e omocistemia. In più fumava». Per il medico i «classici, importanti fattori di rischio che portano all'infarto». «Pensare a discorsi complicatissimi e non fondati scientificamente, che affonderebbero le loro radici 25 anni da - ha concluso Iliceto - non sta in piedi». Intanto le condizioni di Galderisi, apparso affaticato ma sereno, migliorano di giorno in giorno. «Tutto il mondo - ha spiegato l'ex calciatore - ha saputo che sono stato male e che ho avuto un infarto. Ora tutto il mondo deve sapere che, non solo sotto l'aspetto professionale, ma anche sotto l'aspetto umano, sono tornato, fortunato e vincente».