Licenze Uefa, varate le norme

L'annuncio, in un comunicato della confederazione calcistica europea, giunge per fare chiarezza e spazzare via ogni ipotesi di rinvio. Secondo l'Uefa c'è il consenso delle 52 federazioni nazionali associate, che ora dovranno adeguarsi per rientrare nei parametri richiesti, che sono di tipo economico-finanziario e di infrastrutture. «Obiettivo di questa licenza — ha spiegato il direttore generale dell'Uefa Lars-Christer Olsson — è di responsabilizzare i club e contenere i costi. È un passo avanti assolutamente cruciale e necessario per tutti i club europei». Chi non sarà in regola con i parametri fissati (uno dei quali è il pagamento degli stipendi ai calciatori) non potrà prendere parte alle competizioni. Il caso Feher Le squadre di calcio hanno troppi impegni, giocano troppo e per questo da un pò di tempo sono in aumento i casi di morti improvvise o senza apparenti spiegazioni, come quella del 24enne Miklos Feher, attaccante ungherese del Benfica. Lo ha detto il nuovo direttore generale dell'Uefa, lo svedese Lars-Christer Olsson (successore di Gerhard Aigner) in un'intervista al giornale tedesco Die Welt. «Non ho statistiche esatte sotto mano - dice Olsson - però ho la sensazione che casi come quello di Feher siano in aumento, e questo secondo me dipende dal fatto che si gioca troppo. Siamo sicuri che i calciatori non abbiano troppi impegni e, per questo, mettano a repentaglio la loro salute? Penso che si sia oltrepassato il confine. Comunque ciò non vuol dire che tutti i campionati nazionali debbano essere a 16 squadre, come invece vorrebbe la Fifa». Infine un avvertimento: «Il G-14 è un'autentica lobby, che vuole trasformare il calcio da sport in un'attività di intrattenimento. Credo che questo volersi per forza ispirare allo sport professionistico americano, magari abolendo promozioni e retrocessioni, sia un fatto negativo, e molto pericoloso».