Milan, col Siena in palio il primato

Così domenica sia la Roma che la Juve si sono dovute accontentare di un punto, ma il Milan è riuscito a farla franca, battendo l'Ancona per 5-0. I rossoneri hanno però subito l'occasione per cascare nel tranello: stasera (Sky Calcio 3, ore 20.30), contro il Siena, nel recupero della partita rinviata per l'impegno intercontinentale di Shevchenko e soci, bisognerà stare con gli occhi aperti. Perché questo Milan-Siena è un incontro dato per vinto da un mese e mezzo, ma ora che la virtualità si scontrerà finalmente con la realtà, dando al calendario la dovuta compiutezza, bisognerà sudarsela, questa vittoria. E la storia insegna che spesso simili situazioni si risolvono in cocenti delusioni (lo ricordava ieri il saggio Costacurta: «Da quant'è che non vinciamo un recupero?»). Anche Ancelotti sa bene che il passo falso è dietro l'angolo, e per tenere alta la concentrazione della truppa la spara un po' grossa: «Giochiamo di sera, avremo gli occhi di tutti puntati su di noi, sento un clima da Champions League, e allora voglio una notte da Campioni». Non c'è male come proclama, anche se le parole del tecnico emiliano sono giustificate dal fatto che «il Siena è una squadra in forma, che corre molto e che ha giocatori di qualità. Noi dobbiamo pensare solo a giocare e a vincere». Già, perché si dà il caso che se il Milan batte i toscani compie il sospirato sorpasso ai danni della Roma, e a pensarle troppo, le cose, poi non si avverano: «I veri traguardi saranno a maggio; ora come ora c'è troppa euforia nell'ambiente, il che non è necessariamente un male, ma non dobbiamo farci distrarre, dobbiamo restare concentrati». Non solo: «Guai a farci prendere dall'ansia se non dovessimo riuscire a sbloccare subito la partita». Figurarsi poi se Carletto vuol sentire la parola «sorpasso»: «tutti ne parlano da domenica, e da domenica noi ci stiamo grattando». L'immagine, pur nella sua scarsa soavità, è indubbiamente efficace. Il Milan, assente per squalifica Nesta, scenderà in campo con due punte; anche se il tecnico non fa nomi, anticipa che potrebbe esserci un po' di turn over: «Lascerò fuori chi è al 95% e darò spazio a qualcun altro». Poi chiude il discorso sui rigori di domenica, quelli che Pirlo ha lasciato tirare a Shevchenko e a Tomasson: «Il rigorista è lui, è lui che gestisce i penalty, se e come tirarli. Può succedere che qualche volta lasci il compito ai compagni». Tra poche settimane, poi, si passerà dalla simil-Champions di stasera a quella vera, con gli ottavi di finale della massima competizione europea, che Ancelotti sogna di rivincere: «Se proprio devo fare una scelta, preferisco la coppa con le orecchie allo scudetto», e questo si sapeva. Ma il tecnico rossonero, forse galvanizzato dalla fresca vittoria della Panchina d'Oro (nella cui graduatoria ha preceduto proprio Papadopulo, l'avversario di stasera), rivela una tendenza al cannibalismo che finora aveva celato: «Vedo un Milan maturo, paziente, esperto, capace di centrare tutti gli obiettivi». Forse esagera, ma se stasera da San Siro uscirà la nuova capolista del campionato, Carletto troverà più di uno disposto a credergli.