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di SIMONE PIERETTI MIHAJLOVIC si è ripreso la Lazio con una sontuosa prestazione a Lecce.

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Prevede lo scudetto del Milan, invita i tifosi a non fischiare Stankovic per poter salvare la stagione biancoceleste, sposa la Lazio confermando di essere pronto a sottoscrivere la deroga al piano Baraldi. Mihajlovic in un colpo solo vittoria e quarto posto. Si aspettava una domenica così positiva? «Questo successo ci voleva soprattutto alla luce dei risultati delle squadre che ci precedevano in classifica. Siamo di nuovo in zona Champions League malgrado i tanti problemi avuti». Con il recupero degli infortunati la squadra gioca meglio... «Quando siamo al completo non temiamo nessuno. Ha ragione Mancini quando dice che ora possiamo di nuovo divertirci. Se continuiamo a giocare così l'obiettivo è la Champions League». Quindi la Lazio è uscita dalla crisi? «Meglio vivere alla giornata. Dobbiamo avere sempre con la stessa concentrazione e determinazione di Lecce. Io stesso prima di Reggina, Brescia e Modena avevo detto che avremmo fatto nove punti. Invece ne abbiamo raccolto uno soltanto. Peccato perchè ce ne sarebbero bastati quattro o cinque e saremmo quarti con un certo vantaggio su Inter e Parma». Torniamo alla sfida con il Lecce. È stata dura fermare i due attaccanti della squadra di Rossi? «Alla vigilia mi faceva un certo effetto pensare di dover marcare Bojinov, che ha 17 anni e che quando è nato, io già vincevo il mio primo scudetto. A Lecce ci siamo comportati bene perchè la squadra è rimasta corta e tutti hanno fatto pressing costringendo gli avversari a lanciare palle alte». La prossima sfida di campionato per lei avrà un sapore particolare. «Domenica arriverà la Sampdoria, una squadra a cui sono molto legato, dove ho vissuto quattro anni meravigliosi. Sarà una gara difficile perchè stanno attraversando un buon momento. Non ci sarà Flachi, che è molto bravo, ma ci sarà Cipriani che lo è altrettanto. E poi c'è Bazzani che è molto simile a Corradi». Alza lo sguardo e prova a parlare della lotta scudetto con qualche rimpianto per la Lazio che troppo presta si è lasciata staccare. Chi vincerà il titolo? «A mio avviso la Roma è la squadra più forte del campionato e ha tutto per vincere compreso un pubblico che la sostiene sempre. Sta attraversando un momento delicato e non so come reagirà. Se ne esce presto la vedo ancora favorita». Quindi scommette sui cugini? «Ripeto, la Roma è la più forte ma sono convinto che alla fine lo scudetto lo vincerà una tra Juventus e Milan. La squadra di Capello mi ricorda molto la Lazio della stagione 1998/99 quando, pur essendo la migliore, non vinse il tricolore». Parliamo di Stankovic. Che pensa della situazione del suo amico? «Deky è un grande. Spero che rimanga fino a giugno ma non dipende da lui. Soffro molto a sentire quando lo fischiano. Fino a che indosserà la maglia della Lazio i tifosi non lo devono fischiare. Lui è un ragazzo molto sensibile. Se andasse ora all'Inter si rafforzerebbe una diretta concorrente per il quarto posto e spero che ciò non accada». Infine la famosa proproga al piano Baraldi finora sottoscritta solo da Cesaretto. Lei che farà? «Ancora non ho firmato, anche se sono disponibile ad andare incontro alle esigenze della società. L'importante è avere le giuste garanzie. Non mi importa prendere i soldi ora, tra un mese o a giugno. Sono sei anni che sono alla Lazio e sono riconoscente a questa società e sarò il primo ad aiutarla».

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