REAL MADRID

E stavolta la batosta vale l'eliminazione dalla Coppa Italia competizione che, vista la Roma di ieri sera, non sembrava interessare molto a Capello. Bene, il tecnico giallorosso è stato accontentato, la Roma è fuori e il Milan vola in semifinale con la Lazio ed esce un'altra volta vittorioso dall'Olimpico dimostrando di avere più panchina e voglia dei padroni di casa. Senza Totti, Cassano, Emerson, Dacourt, Chivu e Pelizzoli è tutta un'altra Roma che basta solo per scongiurare l'ennesimo derby di Coppa con la Lazio. Giocano le riserve Come da pronostico in campo va chi finora ha giocato meno. Capello recupera in extremis il giovane Zotti tra i pali e rinvia così l'esordio in A di Curci portiere titolare della Primavera. L'altra novità nelle fila giallorosse è l'assenza di Carew in attacco: Capello insomma parte al risparmio con D'Agostino unica punta vera e Mancini nel già visto ruolo di attaccante d'appoggio. Tutto confermato a centrocampo: coppia centrale De Rossi-Tommasi con Lima a sinistra che spesso si va ad accentrare per lasciar spazio sulla corsia esterna a Candela schierato inizialmente come quarto in difesa. dall'altra parte del campo l'ex barese Gaetano D'Agostino. Totti in panchina Ancelotti si presenta con una panchina da infarto. Cafu, Shevchenko, Gattuso, Nesta e Kakà, oltre a Borriello e Fiore. In campo oltre alla Roma delle riserve c'è anche il Milan 2. Non è la partita della rivincita, la Coppa Italia sembra non interessare ma perdere non piace a nessuno. Ne esce così una gara a tratti veloce, molto tattica e a momenti anche ben giocata. La Roma sembra averne di più, anche perché il risultato di San Siro la obbliga a fare la gara: ma è solo un'illusione perché non si ha mai la sensazione che la Roma possa dominare la gara. Primo tempo equilibrato Comunque, sono tutte o quasi di marca giallorossa le azioni salienti della prima frazione di gioco. Primo affondo della Roma firmato Candela: ma sull'ottima palla che il francese mette nel mezzo, non c'è nessuno compagno pronto. Delvecchio, a tratti irritante, sembra un po' troppo isolato dal resto della squadra e viene regolarmente anticipato dalla retroguardia rossonera. Resta così nelle mani di Mancini l'attacco giallorosso. Proprio da un bel contropiede (16') sviluppato dal brasiliano la Roma potrebbe passare: ma la botta al volo di Delvecchio non trova la porta. Poi ancora Panucci e De Rossi provano a piegare la difesa di Ancelotti al 26'. Tre minuti e Zotti esce bene sui piedi di Tomasson: è il primo affondo del Milan che chiude la prima frazione di gioco all'attacco. Ma c'è ancora da segnalare un mischione davanti ai pali di Dida (39') spazzato dalla difesa milanista e un'incursione in avanti di Brocchi sull'assist del quale però, non arriva Serginho. La svolta Nesta Ancelotti cambia dentro Nesta per Pancaro che nel primo tempo aveva sofferto la velocità di Mancini. La mossa è giusta, perché dopo quattro minuti l'ex laziale castiga la Roma. D'Agostino salva sulla linea una prima volta Zotti dopo una bruttissima uscita a vuoto su Laursen, ma non può nulla quando sullo sviluppo dell'azione e l'ennesimo cross di Serginho, Nesta svetta su Tommasi e chiude di testa a rete la palla del vantaggio rossonero. Ironia della sorte l'ex difensore della Lazio segna il suo primo gol alla Roma proprio sotto quella Curva dove Delvecchio l'aveva umiliato in un derby di recente memoria. La Roma accusa il colpo, Capello non cambia nulla e questo forse è il segnale dello «sciogliete le righe». Così, dopo otto minuti il Milan raddoppia. L'azione parte da un contropiede che lancia Tomasson a rete: il danese lascia Panucci piantato Panucci come un paletto e fredda Zotti: ancora una volta non perfetto. Fa 2-0 e partita finita. Capello cambia dentro Dacourt e Carew per Dellas e Tommasi, ma ormai è troppo tardi e il gol di Mancini nel finale serve solo all'orgoglio del brasiliano uno dei