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COL 3-5-2 TRE SOLE SCONFITTE

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Una decisione che, stando al risultato, si è rivelata giusta, così come lo era stato sette giorni prima a Perugia. D'altronde il tecnico romanista ha sempre detto che la squadra può sopportare le tre punte solo se gli attaccanti sono al massimo della condizione e, dunque, in grado di rientrare a turno per aiutare gli altri reparti. Altrimenti meglio giocare con i cinque centrocampisti, che danno maggiore equilibrio tattico alla squadra. Capello inventò questo tipo di modulo nella stagione post scudetto, quella di un secondo posto che, per molti, arrivò anche per l'eccessivo difensivismo del friulano. Ma quell'anno il tecnico dovette fare di necessità virtù, visto che spesso Totti, Montella e Batistuta rimasero fermi. E poi, leggendo i numeri, scopriamo che da allora con il 3-5-2 la Roma non è andata affatto male: dal campionato 2001-02 ad oggi, compreso il secondo tempo con la Samp, ci ha giocato 30 volte, in cui ha messo insieme 17 vittorie, 10 pareggi e solo 3 sconfitte, con 47 gol segnati (media di 1,56 a gara) e 25 subiti. Anche per questo, nei momenti di difficoltà, Capello si affida ad un modulo che privilegia la concretezza, sfruttando al massimo tutte le possibilità di una squadra camaleontica. Fra. Bov.

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