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Cesar: «Lazio mia che emozione»

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Il vuoto a sinistra non c'è più, finalmente. Era il 31 agosto e un intervento scomposto di Rullo nella gara d'esordio del campionato lo aveva messo ko. Poi, la ricaduta ad ottobre con una diagnosi implacabile: frattura al quinto metatarso del piede sinistro. Un lungo calvario durato quasi cinque mesi fino al 41' del secondo tempo della sfida di sabato 17 gennaio contro il Modena. Pochi secondi e un affondo sulla fascia, il cross in mezzo, come sempre, perfetto. Un'azione che non è servita alla Lazio per vincere la sfida sul campo del Modena, ma ha fatto capire che il brasiliano è pronto per riprendersi la sua fascia. Mancini in panchina si è stropicciato gli occhi e ha capito di aver finalmente recuperato il suo esterno sinistro prediletto. Cesar, finalmente il rientro. Quali sono le sue sensazioni? «È stato emozionante per me. Sapevo che in queste gare in Emilia potevo rientrare a giocare seppure per pochi minuti, ma è stato bello farlo. Non giocavo da tanto tempo e quindi la partita mi mancava molto. Penso che fra due-tre partite potrò essere di nuovo in forma. Mi manca un po' il ritmo, lo riacquisterò giocando». Che cosa pensava vedendo la Lazio da fuori in difficoltà anche per la sua assenza? «Mi è dispiaciuto molto non poter dare il mio contributo per tutti questi mesi. Essere lì e non poter dare una mano ai compagni è proprio brutto». Il doppio infortunio è ormai solo un ricordo. «Quando mi sono fatto male la seconda volta, praticamente da solo, visto che dopo il contrasto il piede mi si è fratturato dall'altra parte, mi sono un po' spaventato. Ma, dopo l'operazione, ho visto che le cose erano andate per il meglio ed in questi mesi ho notato che il piede tornava a posto. Non ho mai avuto paura di saltare tutta la stagione, ma stare fuori quasi cinque mesi è dura». Nessuna paura nei contrasti? «Non ci penso e gioco con la stessa grinta che avevo prima dell'infortunio». Veniamo al capitolo societario. Lei ha deciso di sottoscrivere l'aumento di capitale deliberato sabato e ha anche dato il suo assenso alla proroga del piano-Baraldi. «Ora le cose per la società si metteranno a posto, lo speriamo tutti. Siamo contenti che tanta gente laziale sia andata all'assemblea, così come i tifosi che hanno anche trovato modo e tempo per seguirci a Modena». Torniamo proprio alla partita, a quel pareggio che alla luce del risultato dell'Inter diventa davvero un'occasione persa per riprendere il quarto posto e la zona Champions League. Racalbuto e poca convinzione, un cocktail letale per la Lazio? «Abbiamo sbagliato principalmente noi. È vero che c'è stata qualche svista arbitrale, ma la colpa del pareggio è senza dubbio nostra. Dopo l'1-0 ci siamo tirati indietro ed abbiamo permesso alla squadra di Malesani di riacquistare fiducia in se stessa ed arrivare al pareggio. Non è la prima volta che ci succede e quindi da questo punto di vista dobbiamo migliorare». Ora per lui l'appuntamento è per domani: in Coppa Italia contro il Parma ci sarà ancora spazio per i suoi colpi di genio.

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