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Blasi in campo per Parma-Juve Lo sfogo di Gattuso: «Abbiamo tutti paura, serve chiarezza»

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Il centrocampista era risultato positivo al nandrolone, dopo un controllo antidoping effettuato il 14 settembre scorso, dopo la gara Parma-Perugia. La squalifica avrà decorrenza dal 17 ottobre 2003, data della sospensione cautelativa dopo le controanalisi. Un sospiro di sollievo, nonostante una pena che lo costringerà al palo per altri mesi, ma anche un torpore per un fattore doping del quale Blasi non sa darsi una risposta sulla sua positività. Il centrocampista sapeva che sarebbe stato squalificato, e non contesta certo la pena, ma farebbe qualsiasi cosa pur di dimostrare la sua innocenza, la sua buona fede. È un urlo di rabbia e di angoscia quello di Manuele Blasi che è lo stesso di una intera categoria, quella dei calciatori, che non sa come combattere un nemico invisivile, che compare senza preavviso lasciando sgomenti, increduli. E ha ragione il milanista Gattuso quando sostiene che «sarebbe sciocco doparsi quando giochi in una grande squadra e puoi contare su un super contratto. La verità è abbiamo tutti paura. Ben vengano i controlli incrociati sangue-urina, ma altrettanto servirebbe maggiore chiarezza per capire dove si nasconde il problema». Blasi, escluso l'eventuale ricorso alla CAF, rimarrà fermo fino al 17 di aprile, per tornare in campo il giorno seguente proprio al «Tardini» in occasione di Parma-Juve. Strano scherzo del destino, perché quel giorno Blasi sarà certamente in campo, ma forse con la maglia bianconera della Juve visto che Moggi lo rivuole subito a Torino per farne l'erede di Davids. Per Blasi l'occasione di dimenticare il passato e ritrovare quel sorriso sfiorito il 17 ottobre scorso. Mas. Cic.

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