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di PAOLO DANI MILANO — Tutto rinviato: può aspettare la sostituzione di Stefano Tanzi ...

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Il primo argomento all'ordine del giorno della riunione straordinaria delle società di serie A di ieri, è stato accantonato «per simpatia e rispetto verso Stefano Tanzi», come ha spiegato Adriano Galliani al termine dei lavori. Il secondo è stato invece letteralmente sfilato dal tavolo dai presidenti della serie B che, in una riunione informale, hanno deciso di far esaminare a fondo dall'avv. Ruggero Stincardini il pronunciamento della Corte Federale che il 22 dicembre scorso ha annullato il trasferimento di 103 milioni di euro come mutualità invitando la Lega concordare uno strumento «meno oneroso». «Di mutualità - ha spiegato il presidente della Lega - se ne riparlerà quando le società di serie B decideranno che percorso tenere, ma fino al 30 giugno 2004 non è in discussione e quindi non ci sono vere urgenze». Gioco forza quindi accennare agli argomenti di attualità, al doping farmaceutico - quello che si tenta di combattere coi prelievi congiunti sangue/urine - e a quello amministrativo, rilanciato alla grande dal presidente del Bologna Gazzoni e ricordato anche da Michel Platini. «Uno che dovrebbe farsi gli affari suoi», lo ha definito Antonio Matarrese. «Sono assolutamente favorevole al controllo antidoping sangue-urine - ha sottolineato Galliani - e intendo introdurre l'obbligo nello stesso contratto di lavoro che andremo a negoziare. È comunque bruttissimo che, benchè non sia obbligatorio sottoporsi ai prelievi di sangue, sei giocatori su 12 abbiano detto di no». Galliani, indirettamente, incassa anche i complimenti di Fabio Capello. «Per combattere il doping il calcio italiano è sulla strada giusta». È l'opinione del tecnico della Roma, da sempre promotore di controlli più accurati, sull'onda dei nuovi esami incrociati sangue-urine. «Dopo lo scandalo del laboratorio dell'Acqua Acetosa le cose si sono messe in maniera diversa, si fa tutto più seriamente. Sicuramente siamo sulla strada giusta». Alcuni giocatori hanno però rifiutato i controlli incrociati sangue urine. «I miei hanno firmato le liberatorie, io rispondo solo per quello che fa la mia squadra».

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