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di LUIGI SALOMONE UNA volta era il derby del latte, ora è diventato quello dei debiti, ...

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I due club, amici per oltre un decennio, si affrontano oggi nel tardo pomeriggio (ore 18, diretta Rai2) per l'andata dei quarti di finale di Coppa Italia. Una manifestazione che interessa poco al grande pubblico (sono previsti non più di diecimila spettatori) ma che apre le porte della coppa Uefa in caso di vittoria (visto le contendenti e presumibile che, come l'anno scorso, possa bastare andare in finale). Mancini convoca Cesar anche se il brasiliano dovrebbe finire in tribuna e si affida alla squadra migliore per non mandare in fumo un'altra coppa dopo la clamorosa eliminazione dalla Champions League. «Non possiamo farci abbattere da due sconfitte. Il problema della Lazio è che ogni volta ci sono venuti a mancare troppi giocatori e per tempi lunghi. Questo però non vuol dire nulla, non molliamo. Abbiamo la coppa Italia, che è una competizione da vincere, e dobbiamo rimetterci a posto in campionato. Il Parma? É un'ottima squadra con giocatori giovani e molto bravi. Hanno problemi societari, ma noi oltre a quelli abbiamo anche quelli fisici. La Lazio, sono sicuro, farà meglio di domenica anche perchè sarebbe difficile fare peggio. Per noi la partita con loro è importantissima come sarà quella di sabato». Mancini è intenzionato a dare fiducia a Sereni in porta mentre in difesa rientreranno Oddo a destra e Zauri a sinistra. Un turno di riposo per Couto e Favalli mentre Negro sarà risparmiato in vista di Modena. A centrocampo spazio a Gottardi e Stankovic sulle fasce, Dabo e Liverani in mezzo (turno di stop per Fiore e per l'infortunato Albertini), coppia d'attacco Corradi-Muzzi, con Lopez e Delgado in panchina. Sull'altro fronte Prandelli rischia Adriano dall'inizio, fa tirare il fiato a Gilardino e lascia a casa Castellini, Morfeo, Marchionni e Junior. Dentro Sicignano in porta, il giovane Rosina a centrocampo e l'inossidabile Benarrivo sulla fascia. Arbitrerà Pellegrino, gara di ritorno fissata per martedì prossimo a Parma. Anche oggi però i riflettori saranno puntati più sui problemi economici che sulle giocate di Corradi e Adriano.

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