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«Rocca può diventare il numero uno» Tomba incorona lo slalomista: mi assomiglia ed è in gran forma

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20 vittorie in slalom speciale sono tante anche se comunque molto poche rispetto alle 35 - «anzi 36» puntualizza Tomba mettendo nel conto anche un successo in parallelo - del campione bolognese. Ma sempre più delle 16 di Marc Girardelli o delle 8 di Gustav Thoeni. «Come fisico - commenta ridendo Tomba - un pò ci assomigliamo perchè anche lui è bello grosso. Ma anche come sciata ci sono cose in comune. Del resto tutta la squadra degli slalomisti ha studiato i filmati delle mie gare, il mio modo di sciare. Qualcosa evidentemente c'è». Tomba ha da tempo rapporti più che cordiali e amichevoli con Giorgio Rocca, sin da quando l'atleta di Livigno è comparso nella squadra azzurra e il bolognese era già una leggenda dello sci. «Ogni tanto ci vediamo e ci sentiamo al telefono. Giorgio con sua moglie Tanja - racconta Tomba - ora abitano a San Marino, dunque non lontano da casa mia. Domenica guardavo la gara di Chamonix in tv ed in televisione a volte ti puoi rendere meglio conto di alcuni passaggi del tracciato: dopo la prima manche ho telefonato ad un amico tra i tecnici della squadra che era nel parterre e qualche suggerimento l'ho dato per trasmetterlo su a Rocca che era alla partenza. Ma soprattutto ho cercato di incitarlo ad attaccare. È stato bravo lui, su un tracciato così corto e con un fondo difficile per la pioggia». A sentire Rocca, la terza vittoria in carriera gli ha fatto ancor più aumentare la voglia di successo e già non vede l'ora di tornare in gara. «Succede così e va bene».

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