ANTONIO Cassano, un campione difficile.
Questa la lista dei suoi momenti difficili: 24 marzo 2001: Gentile lascia Cassano in panchina nella partita contro la Romania, valida per le qualificazioni agli Europei. Il giorno seguente il giocatore allora 18enne lascia il ritiro degli azzurri. Pochi giorni dopo «Striscia la notizia» gli consegna un provolone per «complimentarsi della fuga», Cassano reagisce dando una manata alla telecamera, poi accetta il «regalo» sorridendo. Estate 2001: Cassano arriva alla Roma comprato per 55 miliardi dal Bari. Totti («Francesco è stato sempre il mio idolo», dice Cassano) gli fa da tutore, lo fa alloggiare anche a casa sua all'Axa. La confidenza fra i due diventa invadenza da parte del giovane arrivato da Bari vecchia. Le cose non vanno bene nemmeno con gli altri compagni di squadra: in allenamento un tunnel e una battuta poco felice a Batistuta («vecchietto») gli costano l'ostracismo dei senatori giallorossi come già gli successe a Bari. 1 novembre 2001: Gentile non convoca Cassano per gli ottavi di finale degli Europei contro la Polonia e dice: «Quando non è titolare Cassano è sempre nervoso: adesso il gruppo ha bisogno di tranquillità». Cassano una settimana dopo risponde al ct dell'Under così: «Non devo dimostrare niente a nessuno». 2 novembre 2002: Cassano senza preavviso e giustificazione non si presenta a Trigoria per gli allenamenti della Roma. Capello lo mette subito nella lista degli «indisponibili» per la partita successiva. Capello dice: «Il signor Cassano ha ricevuto aiuto da tutti i compagni. Anch'io l'ho sempre aiutato, però uno deve anche accettare di essere aiutato». 20 novembre 2002: Cassano viene multato di 65 euro perché passa con il rosso in piazza degli Acili alla guida di una Mercedes 5000: per guidare questo tipo di auto bisogna aver compiuto 21 anni e Cassano ne ha solo 20. L'anno prima, quando viveva ancora a Bari, a Cassano erano state sequestrate una Golf Gti e una Vespa 125 per guida senza patente. 26 marzo 2003: Cassano viene richiamato da Gentile per la partita contro la Finlandia, ma l'ennesimo infortunio costringe Cassano a tornare a casa. Il 24 aprile Gentile non convoca Cassano per l'amichevole Svizzera-Italia. 31 maggio 2003: Cassano viene espulso per proteste dall'arbitro Rosetti al 25' della ripresa nella finale di ritorno di Coppa Italia tra Milan e Roma a San Siro. Cassano lascia la squadra in 10 in vantaggio 2-1 sui rossoneri (finirà 2-2 dopo l'1-4 all'andata) e mentre sta per tornare negli spogliatoi si rivolge all'arbitro torinese facendogli il gesto delle «corna». 20 novembre 2003: A Capello che lo esclude dalla partitella in famiglia della Roma a Trigoria, Cassano risponde lasciando l'allenamento sotto gli occhi dei compagni palesemente irritato. A nulla vale il richiamo dello stesso tecnico, che gli urla di «avere rispetto» e di restare in campo. L'esclusione è peraltro dovuta a motivi precauzionali: l'attaccante barese è tornato malconcio dal doppio impegno con la Nazionale, per cui Capello non voleva rischiare di fargli svolgere un allenamento completo a tre giorni dall'importante gara con il Bologna. 9 gennaio 2004: Nuovo caso Cassano in casa Roma. Dopo un rimprovero di Capello per un colpo di tacco provato in allenamento, il giocatore barese lascia il campo del centro sportivo di Trigoria.