Il capocannoniere carica i rossoneri «Non siamo appagati, possiamo toglierci ancora tante soddisfazioni. All'Olimpico abbiamo dimostrato il nostro valore»
Una voglia di brillare davanti al pubblico dello stadio e al miliardo e mezzo di persone davanti alla televisione. Il giorno dopo lo schiaffo alla capolista è Andriy Shevchenko, l'eroe della serata romana, a rivelarlo: «Prima della partita ci siamo parlati ed abbiamo deciso di dare spettacolo di fronte a tanta gente. Volevamo proprio giocare bene e ci siamo riusciti. Per me non è stata una sorpresa, abbiamo lavorato moltissimo dopo Natale e gran parte del merito è dei preparatori». Non si monta la testa, resta umile e sereno nonostante i complimenti, eppure Shevchenko sta diventando sempre più il leader di questo Milan. Lui si schermisce: «Sono contento per quello che sto facendo, questo sì, ma sono tanti i giocatori che in questa squadra meritano di essere i leader: la nostra forza è l'unità ed il collettivo per restare uniti ogni momento». Quattordici gol su tredici partite giocate, Sheva può migliorare ancora? «Il terzo gol lo potevo segnare e quando la partita diventa più facile, in generale, io devo essere più concentrato, posso migliorarmi ancora e non posso perdonarmi di fallire occasioni simili. Devo essere più bravo in queste circostanze». Eppure sta mantenendo una media-gol incredibile: «Se riusciamo a vincere questi gol inizieranno a pesare ma per ora sono gol normali e quindi non valgono niente, se vinci diventano più pesanti». Capitolo Pallone d'oro. Anche su questo tema l'ucraino non fa polemiche: «Personalmente mi interessa poco. Nedved è un grandissimo ed ha meritato di vincere. Quello che noi calciatori facciamo lo facciamo sul campo, poi siete voi giornalisti a decidere: non è un nostro pensiero fisso». Martedì è stata la giornata dei grandi bomber: ora la sfida è anche per lo scettro di cannoniere di Milano. A Vieri i compagni hanno dato la corona per il suo centesimo gol ma Shevchenko non è invidioso: «Io la corona non la voglio ma sono contento per Bobo per il periodo che sta attraversando, i suoi nemici si calmeranno e smetteranno di criticarlo». Tatticamente il modulo ad una sola punta probabilmente lo ha agevolato: «Non è importante questo, anche perchè come attaccanti eravamo rimasti solo io e Borriello per gli infortuni di Inzaghi e Tomasson. Ancelotti doveva decidere che cosa fare e l'unica soluzione era questa». Tra i segreti del successo c'è stata anche la prestazione della difesa, benchè composta da ultratrentenni. In particolare ha stupito la prova di Costacurta: «Con Costacurta ho un rapporto speciale, è un mio grande amico, ma in difesa hanno fatto tutti una partita incredibile, Billy e Paolo poi sono stati grandissimi. Avevamo paura che Maldini potesse non farcela per la febbre, eravamo preoccupati perchè lui è fondamentale». In chiave futura Sheva non vede grandi sconvolgimenti in vetta: «La lotta per lo scudetto è aperta ancora a 4-5 squadre, il campionato italiano negli ultimi anni si è deciso sempre nelle ultime partite, favorite non ce ne sono ma di sicuro non si devono sbagliare gli appuntamenti importanti per vincere il campionato». Sembra rientrata nel giro anche l'Inter: «Zaccheroni sta facendo un ottimo lavoro - ammette Shevchenko - e l'Inter è una squadra in grado di cambiare marcia, nel primo tempo ha sofferto poi è riuscita ad invertire ed ha stravinto».