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di FABRIZIO FABBRI QUANTO è lontana l'Europa del basket che conta dalla Virtus Roma di questa stagione.

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Ed invece i blaugrana, che rispetto alla squadra che la scorsa stagione ha fatto suo il trofeo continentale hanno rinunciato al cammeo Jasikevicus per crescersi in casa l'imberbe speranza Ilievski, hanno potuto, senza subire contraccolpo, lasciare vestito in borghese il migliore di tutti, al secolo mister utilità Dejan Bodiroga, ed asfaltare la timorosa e provinciale Lottomatica. Alla fine 86-65 per la squadra di Pesic che non ha certo risparmiato energie ai suoi se è vero che ha costretto la batteria degli esterni ad un estenuante pressing per fiaccare le già flebili idee di chi si è alternato in regia per la squadra capitolina. Bucchi ha lasciato in avvio ancora una volta in panchina Griffith, proseguendo nella strada della punizione già intrapresa contro Messina. Al suo posto Bowdler, troppo presto penalizzato da falli, con accanto, per la prima volta dal suo arrivo in quintetto base, Alexander. Esperimento fallito questo, con l'ultimo arrivato annebbiato in regia e assolutamente improduttivo come realizzatore. Myers non è sembrato esaltato dalla sfida contro la titolata avversaria e così dal 9-7 iniziale il precipizio s'è subito spalancato. Barton simile ad un fantasma e Tonolli spaesato e così le uniche note positive per Bucchi nei primi 20' sono arrivate dalla panchina con Righetti, Tonollli e, udite udite, Griffith a cercare di limitare i danni con i giallorossoblù a -17, 46-29, al 20'. Nella seconda metà di gara nessuna novità. Il -11, 46-35, firmato da una doppia fiammata da tre di Myers e Barton, è stato pura illusione. Il divario s'è fatto nuovamente irrecuperabile e la differenza tra le due squadre imbarazzante. Come le giocate da spettacolo con schiacciate da parte di Varejao e Gasol. Insomma una piccola Caporetto, pur riconoscendo il valore degli avversari. Unica nota positiva la vittoria in volata dell'Aek (trascinata dai Jenkins, 28 punti) sull'Ulker, che riporta i greci nel gruppone ma lascia intatte le speranze della Virtus di entrare alla seconde fase. Ed è già abbastanza.

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