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Si cercano nuovi soci ma la copertura dei 120 milioni è ancora lontana

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Ricapitalizzazione Lazio in attesa

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Per raccogliere le adesioni sul piano-Baraldi, per cercare nuovi soci, per far luce sul futuro. La Lazio è al bivio della verità. Il 17 gennaio è in programma la terza convocazione dell'assemblea straordinaria chiamata a deliberare l'aumento di capitale da 120 milioni. Due nodi: far decollare la ricapitalizzazione (serve la presenza del 20% degli azionisti) ma soprattutto sottoscriverla. L'interrogativo ruota intorno ai nomi, alle garanzie imprenditoriali chiamate a supportare il rilancio del club. Ieri l'Ad Masoni ha provato a tranquillizzare tutti. «Da parte nostra c'è un moderato ottimismo sul prossimo aumento di capitale. Si propone un piano industriale serio». Ora però si dovranno trascinare nel discorso altri impreditori. «Il fatto che nessuno adesso sembri realmente interessato alla Lazio non mi preoccupa», chiosa sicuro l'ad Masoni ma il quadro è nebuloso. Anche perché Ricucci e Ligresti saranno nuovamente chiamati al capezzale biancoceleste ma non sembrano intenzionati a incrementare la propria partecipazione. Il padrone della Magiste ha specificato un mese fa di voler evitare «ulteriori coinvolgimenti economici nel club». Al lavoro c'è il consigliere Perco: si farà leva su Fabrizio Lombardo, genero di Cesare Geronzi, trait d'union Lazio-Magiste e grimaldello efficace per convincere l'immobiliarista. Quindi si parlerà di nuovo con Merloni: niente sottoscrizione cash, semmai la conversione d'uncredito in azioni. La Lazio a quel punto potrebbe incassare circa 20 milioni da Sky relativi ai diritti-tv, e il re degli elettrodomestici tramutare la stessa cifra in partecipazione azionaria. Si sfrutterà la sinergia con gli sponsor istituzionali e verrà chiesto un nuovo sforzo ai piccoli azionisti. Il piano sopraindicato non contempla chiaramente la presenza della cordata di San Marino che si muove in silenzio. «Pensavo ci fosse qualche concretezza in più ma il tempo sarà galantuomo», afferma l'ad Masoni in merito alla scalata del gruppo sanmarinese, che non molla l'obiettivo, detiene quote del club ed è pronto a far valere le proprie ragioni inscenando il braccio di ferro finale con gli istituti di credito. E i tifosi, guidati dalla Curva Nord, preparano un sit-in contro Capitalia. «La banca vuole tenere la società? Si preoccupi degli acquisti e ci regali stabilità, anziché pensare a fare prestiti alla Roma. E stavolta se i giocatori non accettano la proroga del piano-Baraldi siamo con loro». Già, il piano-Baraldi. Che non sarà accettato da tutti, anzi. Il club attende una risposta entro mercoledì, l'ad Masoni è fiducioso. «La nuova proposta è favorevole (azioni «cedibili» subito, senza il vincolo di 8 mesi previsto dal precedente accordo), sono 40 giorni che parliamo con i manager. C'è ottimismo». In ballo ci sono 11 milioni. La società intende chiedere alla squadra di attendere i responsi del mercato: nel caso in cui venisse sottoscritto l'integrale aumento da 120 milioni, potrebbe decadere la conversione di stipendi in azioni e i giocatori verrebbero pagati cash. Un'idea che non cambia la sostanza. Cioè la diffidenza dei giocatori. La Lazio attende.

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