Il capitano giallorosso prenota scudetto, Europeo e Pallone d'Oro: un 2004 da incorniciare
«Sono tre obiettivi che cercherò di raggiungere. Lo scudetto arriva prima, poi penserò all'Europeo e a dicembre al Pallone d'Oro». Si sente pronto? «Fisicamente sono al 70%, ma credo di arrivare all'apice tra un mese o due, giusto in tempo per la scalata: anche se ancora deve finire il girone d'andata». È il Totti più forte di sempre? «Sì, perché migliora anno dopo anno. Ma magari quello del prossimo anno sarà ancora più forte». In cosa può ancora migliorare? «Ve lo dirò il prossimo anno». Questo Totti fa paura? «Potrebbe! Chiedetelo a Maldini o a Nesta. Cercherò di mettergli paura, anche se non sono poi così brutto». Nella sua classifica dove mette il gol di Empoli? «Nei primi cinque». Il più bello? «Il cucchiaio, ormai è rinomato». Cosa è cambiato nella Roma dallo scorso anno? «Sensi ha fatto degli acquisti di un certo livello e ha stemperato le tensioni con il Palazzo. E noi abbiamo nuovi stimoli, voglia di far bene. Eppoi, peggio dell'anno scorso era impossibile fare». La preoccupa il futuro societario? «No, Sensi per ora è il presidente della Roma e va rispettato. Se poi dovesse lasciare gli stringeremo la mano per quello che ha fatto. Faremo la stessa cosa con chi subentrerà: poi parleremo con loro». E la crisi economica? «Eravamo tranquilli già prima della ricapitalizzazione, a dimostrazione che il gruppo è unito. Ora che i problemi sono lontani abbiamo ancora più stimoli». Fastidio che il Trap non l'ha votato nel FIfa World Player? (In realtà non avrebbe potuto farlo in quanto italiano). «Ha sempre detto che ha grande considerazione di me: evidentemente ha cambiato idea» (ride). Questa Roma è più forte di quello dello scudetto? «Quella ha già vinto, questa lo deve ancora fare». Stessa mentalità? «Già, proprio la stessa. Oggi come allora andiamo in campo per vincere e basta». Avversario da temere? «Solo la Roma». È cambiato anche qualcosa nel rapporto con Capello? «Sì, adesso lui è lo stesso dell'anno-scudetto». Cambierebbe Capello con Ancelotti? «Mi tengo Capello... perché ha un contratto con noi, poi in futuro si vedrà». Col Milan che partita sarà? «Difficile affrontiamo i campioni d'Europa e non sarà semplice. Certo, se vincessimo faremmo un bel passo avanti». La sosta a chi ha fatto meglio? «Vedendo le statistiche direi al Milan che veniva da due sconfitte consecutive. Per noi poteva essere il momento buono per dargli la "mazzata" definitiva». Martedì chi vincerà? «Il migliore, cioè noi». Chi toglierebbe al Milan? «Shevchenko, è il capocannoniere e fa sempre gol». Olimpico tutto esaurito. «I tifosi sono il nostro uomo in più. Scenderemo in campo tutti insieme». Non ci sarà Nesta. «È un'assenza importante, ma loro hanno Maldini e Costacurta due giocatori di esperienza. Non dobbiamo entrare in campo tranquilli solo perché non c'è Nesta. Eppoi noi siamo una squadra che all'Olimpico fa male». Nesta ha speso per lei belle parole, anche se una volta eravate rivali. «Era normale, io ero il capitano della Roma, lui della Lazio. Ogni tanto qualche attrito è lecito, ma siamo amici». Ha mai chiesto di acquistarlo? «Beh, sì». Lo ha fatto anche con Vieri? «Ne abbiamo parlato per gioco così, in nazionale? E lui come l'ha presa? «Sì è divertito molto». Totti-Cassano-Sheva? «Sarebbe un tridente diverso da quello attuale, perché Sheva è uno che fa la differenza. Certo che mi farebbe piacere averlo qui, ma io li farei venire tutti a Roma. Vieri, Sheva e Davids: non dimenticatevi di lui». Intanto rivedrà Cafu? «Già, lo saluterò, è un amico. È stato tanti anni qui, speriamo che non torni a fare il pendolino proprio contro di noi. Dovremo stare attenti perché lui è veloce sulla fascia e da ex dai sempre qualcosa in più». Differenze tra lui e Mancini? «Sono du