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di RINO TOMMASI CIRCA cinquant'anni fa c'era un settimanale, il «Candido» dell'indimenticabile ...

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L'hanno involontariamente ripristinata, applicandola al calcio, i nostri giornali. Secondo alcuni la Lazio si muove sul mercato, cerca Luciano che all'Inter non ha avuto fortuna, secondo altri la Lazio, insieme al Parma, trema. Fiore, il più loquace nelle ultime ore, dice che servirebbe, da parte dei giocatori, una scelta compatta ma ritiene anche che alla fine ognuno sceglierà la propria strada. Gli effetti di due crack clamorosi, come quelli della Cirio e della Parmalat, hanno avuto pesanti conseguenze per i risparmiatori ma minacciano anche la regolarità del campionato anche perché, con i tempi che corrono, le famose cordate si sciolgono e fuggono prima ancora di compattarsi. La Roma, il cui bilancio fa paura, si tiene fuori perché ha una proprietà certa e probabilmente molto solida ma anche perché sta vivendo sul campo un momento molto felice. Se poi la Befana regalerà ai tifosi una vittoria sul Milan il traguardo non sarà più lo scudetto (il quarto) ma il record dei punti da realizzare. Tale record, da quando il campionato ha cambiato formula copiando con grave ritardo dagli inglesi la regola dei tre punti a vittoria, appartiene già alla Roma che nel 2001 ha chiuso il torneo con 75 punti, il 73,5 per cento di quelli disponibili (102). Non si trattava di un primato assoluto perché, nell'era dei due punti a vittoria, l'Inter di Trapattoni aveva conquistato lo scudetto nel 1988-89 chiudendo con 58 punti su 68, che danno una percentuale mostruosa dell'85,3 per cento. Ebbene è opportuno ricordare che in questo torneo la Roma ha conquistato 36 punti su 42 (11 vittorie e 3 pareggi, tutti esterni) che determinano una percentuale dell'85,7, che rappresenta un'andatura che non ha precedenti nella storia del nostro calcio. Infatti nei nove campionati conclusi dopo l'introduzione della regola dei tre punti, il massimo dei punti conquistati nei primi 14 turni era stato di 33, registrato sia dalla Roma campione nel 2000-01 ma anche dall'Inter che nel 1997-98 si fece rimontare dalla Juventus. Volendo continuare a giocare con i numeri ed ignorando la scaramanzia ricorderò che, sempre nei nove campionati presi in esame, chi era in testa alla 14a giornata ha conquistato lo scudetto quattro volte. Negli altri cinque tornei ci sono state ben quattro rimonte della Juve e una del Milan. Naturalmente ad incidere sullo straordinario ritmo tenuto fin qui dalla Roma, ma anche dalle altre grandi, c'è l'accentuata differenza di valori tra le squadre di A 1 (le romane, le milanesi e la Juve) e le altre, ma questo è un altro discorso. Per questa ragione non si può escludere che quest'anno a decidere possano essere i confronti diretti. Una ragione di più per aggiungere fascino alla partita del 6 gennaio.

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