CHE RABBIA.
E' davvero un peccato che il piemontese non sia riuscito a vincere una gara nella quale ha comunque strameritato di ottenere il secondo posto, il primo podio in carriera in Coppa del Mondo. E allora è meglio non recriminare e accontentarsi di un risultato che, fino a una settimana fa, avrebbe appagato lo sciatore azzurro. Blardone, infatti, nel corso della sua giovane carriera, non era mai riuscito a centrare un podio, pur ottenendo piazzamenti prestigiosi (una manciata di quarti posti). La fama del "bello e perdente" cominciava a star stretta al gigantista italiano, che, in ogni gara, scendeva con una sorta di complesso, credendo di dover per forza spaccare il mondo. Un atteggiamento sbagliato, che l'ha portato troppe volte a strafare e finire fuori pista, oppure essere costretto a disperate rimonte dopo una prima manche disastrosa (come accaduto in dicembre sulla Gran Risa). Finalmente, però, il sortilegio si è spezzato ieri in Austria e Blardone ha potuto gioire al primo podio. Risultato che, è certo, lo aiuterà in futuro a gestire con più tranquillità la gara e a trovare quella continuità che è nei suoi mezzi, lui che oggi è il miglior gigantista italiano e tra i primissimi del mondo quanto a potenzialità. Però che rabbia. Poteva vincere Max, ma non c'è riuscito. Il merito, va detto, è stato tutto di Benjamin Raich (che non vinceva dal 2002). L'austriaco, poco avvezzo alle seconde manche, ieri è stato autore di una seconda prova perfetta, chiudendo da vincitore in 2'22''54. Staccato a 70 centesimi Blardone, soddisfatto comunque della sua prova. Terzo il norvegese Solbakken. Usciti di scena il padrone di casa (è nato a Flachau) Hermann Maier e Bode Miller. L'americano stava disputando una strepitosa seconda manche (probabilmente avrebbe vinto), prima di incappare nel classico errore di unire troppo gli sci in uscita di curva e scivolare via. Bene ha fatto invece la pattuglia azzurra. Simoncelli è giunto 7°, seguito da Moellg (9°), Rieder (11°), Schieppati (12°) e Gufler (17°). Tutti atleti giovani e dal futuro assicurato. Dan. Dim.