Il Lecce passa con Konan e fa tremare la «vecchia signora» fallendo il colpo del ko
Ammesso che la gioia per scudetto e Supercoppa possa lenire la delusione per la terza finale di Champions persa ai rigori, l'anno juventino non si è chiuso nel modo gioioso che la tradizione natalizia imporrebbe. A Lecce la Juve ha compiuto diversi passi indietro rispetto alla vittoria col Parma. In svantaggio sin dal 24', per salvare i bianconeri (privi ieri di Nedved, Montero, Tacchinardi, Thuram e Davids), c'è voluto l'ottavo gol in campionato di David Trezeguet, entrato in orso d'opera. La Juventus in Puglia ha sofferto, e anche tanto. Gran parte del merito va attribuita al Lecce, che ha interpretato alla perfezione la gara. Lippi ha riproposto il 3-4-3 varato contro il Parma sette giorni prima e Rossi si è adeguato, schierando i suoi secondo i crismi del 4-4-2 e bloccando le corsie esterne bianconere. Il pallino del gioco è sempre rimasto nelle mani della Juve, ma i giallorossi di Puglia, ordinati e precisi, hanno imbrigliato la coppia di mediana Appiah-Maresca, tagliando agli attaccanti juventini, troppo statici. Del Piero ha vissuto l'ennesima giornataccia. Impacciato, costantemente anticipato, in ritardo di condizione, non è mai riuscito ad incidere, tanto da costringere Lippi a sostituirlo con Camoranesi al 30' della ripresa. Davanti a tale Juve, il Lecce si è esaltato di rimessa, grazie a un Chevanton in stato di grazia. L'uruguagio prima ha graziato Buffon in due occasioni (17' e 21'), poi ha lavorato un buon pallone sulla destra, trovando con un teso traversone la testa di Konan per il vantaggio leccese (24'). L'episodio non ha scosso la Juve, che ha continuato a ragionare, senza tuttavia cambiare ritmo. Lippi si è reso presto conto di dover cambiare qualcosa e l'infortunio di Legrottaglie è stato un buon pretesto. Fuori il difensore, dentro Zaleyeta e Juve schierata con un offensivo 4-4-2 con Di Vaio e Zalayeta come esterni di centrocampo e Miccoli-Del Piero tandem d'attacco. L'espediente non ha portato buoni frutti, anche per colpa degli strepitosi interventi del portiere leccese Poleksic, migliore in campo insieme a Chevanton. Nella ripresa, Lippi le ha provate tutte, inserendo, come detto, Trezeguet e Camoranesi. Il contropiede leccese ne ha tratto beneficio e proprio un'azione di rimessa ha propoziato l'espulsione di Iuliano (14'). Poco dopo, il Lecce avrebbe potuto readdoppiare, ma Tonetto ha mancato di freddezza. Per il resto, monologo juventino, fino al pareggio di Trezeguet, firmato con un piatto destro a tu per tu con Poleksic, che in recupero ha salvato il risultato. La Juve adesso e a meno 6 dalla Roma. Il Natale non sarà poi così felice.