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di FABRIZIO FABBRI D'IMPROVVISO la strada che porta al paradiso si presenta per la Virtus ...

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Fino a quando gli infortunati non avessero recuperato, così come i giocatori fuori forma, e non fosse giunto l'atteso extracomunitario. È d'incanto nel giro di un mesetto Alexander ha vestito la canotta giallorossoblù ed ognuno degli uomini di Bucchi ha ripreso il suo posto. E s'è rilanciata, prima in Eurolega, poi in campionato dove, se si eccettua il passo falso contro Biella (tra l'altro senza Myers), sono arrivate le pesanti vittorie con Benetton e Skipper Bologna. Superata al PalaLottomatica 72-68 in una partita sempre tenuta in pugno ma mai chiusa. E forse questa è stata l'unica colpa in una tenzone che, come a Pau, ha visto la Virtus far largo ricorso al tiro da tre. Con percentuale meno buona, 11/31 alla fine, ma comunque decisiva. Specie nell'ispiratissimo ex Lubos Barton a cui non hanno tremato nè gambe nè mano. 5/8 per lui, con una sequenza di 3/3 nel terzo quarto che ha mandato alle ortiche la zona di Repesa. Ed allora anche in una serata normale di Myers, ben limitato da Basile, Roma ha, con un'alternanza che non può che far piacere a Bucchi, molte soluzioni. Da un Bonora inaspettato in avvio, 8 punti in un amen, a Tusek e Tonolli, fino a Righetti, Myers ed al già citato Barton. Pochi punti dai pivot, limite conosciuto, ma sia Griffith, 8 rimbalzi e 4 assist, che Bowdler hanno portato il mattoncino. Come Alexander, non eccellente al tiro ma lucido in regia, e Bennermann. Insomma ennesima vittoria di una squadra che finalmente è tornata ad essere tale ed ora, dopo aver festeggiato Natale, potrà puntare su Varese e poi cercare di sfruttare il doppio turno casalingo con Messina ed Udine. Insomma i conti a Bucchi cominciano a tornare ed anche i 4500 accorsi a far sentire il loro calore dimostrano che forse il periodo negativo è definitivamente alle spalle. Decisivo nel successo virtussino il terzo quarto dove, trascinata da Barton, la Virtus s'è espressa al meglio. Ha avuto ragione Bucchi a ricorrere al quintetto basso, con il giocatore ceko in ala grande accanto a Tusek. Questa è stata la chiave che ha scardinato la difesa messa su da quel volpone di Repesa. Insomma, la Virtus va e non vuole certo fermarsi.

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