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Lazio, scambi record in Borsa. Oggi la verità Ieri è passato di mano l'11% del pacchetto azionario, titolo a più 8,70%. Quorum a rischio

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Stavolta però non è per l'allenamento decisivo in vista della supersfida di domenica notte contro l'Inter, ma per l'assemblea dei soci chiamata a deliberare l'aumento di capitale da 120 milioni di euro. Servono soldi per l'iscrizione al prossimo campionato e per ottenere la licenza Uefa, insomma per sopravvivere come ha detto l'amministratore delegato Masoni. Serve soprattutto il quorum del 33,3% dei soci per poter centrare il traguardo. Un obiettivo che, nonostante gli sforzi, sembra lontano e anzi l'ipotesi più accreditata è quella di un rinvio dell'assemblea a data destinarsi (entro un mese). Ieri è andata deserta la prima convocazione, oggi la seconda potrebbe fare un buco nell'acqua visto che finora tra azionisti di riferimento e deleghe dei soci si è intorno al 27%. All'orizzonte, quindi, ci sarebbe la terza convocazione dove sarebbe sufficiente il 20% per salvare la più antica squadra della Capitale. Le previsioni sono negative a meno che non esca allo scoperto un compratore misterioso che abbia rastrellato sul mercato tante azioni, oppure si presentino a Formello una buona parte dei 60.000 soci. Per questa ragione il campo centrale è stato preparato a reggere l'urto di un evento per certi versi singolare (è stata scartata l'ipotesi di tenere l'assemblea all'interno di un cinema). Da ricordare che chiunque voglia presentarsi in via di Santa Cornelia 1000, deve esibire il certificato della banca nella quale ha depositato le azioni, più un documento di identità valido. Se l'assemblea non raggiungerà il numero legale, salterà l'accordo quadro con i calciatori, il famoso piano Baraldi che dovrà essere rinegoziato con i procuratori e i legali della squadra. Un danno da undici milioni di euro se non si dovesse trovare una nuova intesa con i giocatori che sembrano comunque disposti a concedere una proroga. E la cordata di San Marino? Per ora resta nell'ombra anche se la scalata sembra a buon punto (le ultime voci danno i nuovi possibili proprietari al 26% con la garanzia dell'istituto finanziario svizzero Ubs). Intanto ieri il titolo, dopo aver incamerato nelle tre sedute precedenti il 28,8%, ha aggiunto un nuovo progresso dell'8,70% attestandosi in chiusura a quota 0,0475 euro. Da capogiro gli scambi, doppi della vigilia e sei volte superiori alla media. Con 257,79 milioni di azioni transitati si è visto passare di mano quasi l'11% del pacchetto azionario, sempre su acquisti speculativi legati al riassetto azionario. Notizie che darebbero credito al rastrellamento della cordata di San Marino anche se non si possono escludere sorprese. In ogni caso l'avvocato Riccardi svelerà i piani del gruppo solo lunedì e ha ribadito la volontà di non presentarsi oggi a Formello per deliberare l'aumento di Capitale. L'attesa prosegue e i tifosi restano col fiato sospeso. A meno che oggi non si materializzi il fantomatico compratore che risolva tutti i problemi finanziari. Ma per ora è solo una speranza.

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