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San Marino ribadisce «Niente assemblea»

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La Lazio è al bivio decisivo. Cresce l'attesa per l'assemblea degli azionisti in programma venerdì e destinata a deliberare l'aumento di capitale da 120 milioni. Il traguardo-quorum del 34% è ancora un'incognita grande così: all'orizzonte la terza convocazione con soglia più bassa (20%), da riunire entro il 19 gennaio. L'ipotesi del rinvio, con tanto di proroga al piano-Baraldi, al momento rimane lo scenario più credibile. Anche perché la cordata di San Marino, che possiede già una quota del club pari a circa il 20%, non si presenterà in assemblea e non delegherà nessuno, in ossequio al diktat dell'avvocato Riccardi, procuratore speciale del gruppo. Un discorso di coerenza, ha ripetuto più volte Riccardi, che non vuole intrecciare rapporti con Capitalia e con il sistema bancario. Lo snodo decisivo, in realtà, è la sottoscrizione dell'aumento di capitale da 120 milioni. L'istituto di credito guidato da Geronzi dovrebbe investire Mediocredito come consorzio di garanzia, ma le condizioni oggettive e le risposte del mercato borsistico sono diverse rispetto a quelle dello scorso agosto. La gente aspetta: il 22 dicembre la conferenza stampa della cordata farà il resto, chiarendo i contorni della nuova compagine azionaria. I tifosi aspettano certezze e tirano la volata al gruppo di San Marino. La Curva Nord, tra l'altro, manifesterà giovedì pomeriggio a Piazza del Parlamento, per la libertà del leader Fabrizio Toffolo e oggi garantirà sostegno a Simone Inzaghi, al centro d'un botta e risposta polemico con Mancini. Mercato: lo stesso Inzaghi e Oddo a rischio. Giovedì, infine, cena natalizia per squadra e società in un locale sulla Cassia.

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