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E Simone Inzaghi risponde alle sue accuse

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Simone Inzaghi replica senza polemiche a Mancini che nella rovente notte di Praga lo aveva messo sotto accusa pur evitando di nominarlo. «Sono arrabbiatissimo con quelli che sono entrati a partita in corso - aveva dichiarato l'allenatore biancoceleste al termine della sfida contro lo Sparta Praga - quando entri in campo devi dare il cuore, se ce l'hai, altrimenti è meglio che ti fai da parte». Fin troppo semplice risalire a Simone Inzaghi - su tre giocatori Conceiçao è rimasto in campo soltanto 4 minuti n.d.r. - che all'indomani del j'accuse di Mancini, sentendosi chiamare in causa si è presentato in sala stampa rispondendo al suo allenatore. «Sono dispiaciuto per quanto ha dichiarato il nostro allenatore e come me anche i miei due compagni di squadra che sono stati tirati in ballo - ha dichiarato con il groppo in gola Inzaghino - ho sempre fatto del mio meglio ogni qual volta il mister mi ha chiamato in causa, sia quando sono entrato in campo a partita iniziata, sia nelle rare occasioni in cui ho avuto modo di iniziare la partita. Ho la maglia della Lazio nel mio cuore. Nella passata stagione sono stato tra i primissimi a firmare il piano-Baraldi, cardine della salvezza societaria, rinunciando a ottime possibilità. Il mio contratto scadrà nel 2005, ho avuto della proposte molto interessanti, con offerte quadriennali, eppure ho scelto di restare qui per costruire qualcosa di importante con questa maglia. Volevo dire solo questo, senza fare polemiche». Il resto lo dicono i numeri: Inzaghi è il miglior realizzatore europeo della storia biancoceleste con 19 reti, il cannoniere principe della stagione con 9 gol. In Champions il bomber ha segnato tre gol in quattro sfide, alla media di 0,87 gol in ogni partita. In campionato i gol sono stati cinque nelle dieci partite fin qui disputate. Un gol in anche in coppa Italia, realizzato nell'unica gara fin qui disputata dalla formazione biancoceleste a Modena contro i canarini allenati da Alberto Malesani. I numeri parlano a favore del giocatore che nonostante la sua elevata media realizzativa per undici volte è stato costretto a vedere il calcio d'inizio delle partite della Lazio partendo dalla panchina. Mancini nella notte di Praga ha sbattuto i pugni sul tavolo, Inzaghino aspetta la propria rivincita personale, magari tornando a sventolare la maglietta sotto il naso del suo mister.

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